Se il dipendente chiede un contratto di lavoro part-time l’azienda è obbligata a concederlo in quali casi? Vediamo cosa è importante sapere.
La Legge prevede la possibilità per il lavoratore di chiedere un contratto part-time. Questo è un diritto per i dipendenti di ogni settore e attività lavorativa. Vediamo come agire qualora il datore di lavoro non sia intenzionato a concedere la riduzione delle ore.
I contratti di lavoro a tempo pieno sono maggiormente diffusi e prevedono 40 ore settimanali di lavoro. Poi ci sono i contratti part time o a tempo parziale. In questo caso l’orario di lavoro è ridotto e l’accordo può essere di tipo orizzontale se il dipendente lavora tutti i giorni ma meno ore rispetto al full time, di tipo verticale se il lavoro è a tempo pieno ma solo per alcuni giorni della settimana, mese o anno e, infine, di tipo misto se c’è una combinazione delle citate forme. Al pari del contratto full time, anche quello part time deve essere stipulato per iscritto e contenere la durata delle prestazione nonché l’arco temporale dell’orario lavorativo. Tra i diritti del dipendente c’è quello di fare domanda di passaggio da un contratto di lavoro full time a uno part time.
Cosa fare se il datore di lavoro non dovesse accordare il part time
Di solito il lavoratore chiede il part time quando finisce il congedo di paternità o maternità oppure se caregiver e deve assistere un familiare disabile grave. L’azienda dovrà concedere il cambio di orario e del monte ore settimanale mentre le altre caratteristiche del contratto non dovranno essere modificate. Dal punto di vista normativo, però, l’obbligo scatta solo al verificarsi di alcune circostanze. Parliamo del manifestarsi di una malattia grave del dipendente oppure della domanda inoltrata dal lavoratore a cui mancano meno di tre anni per andare in pensione.
Anche il congedo parentale implica il dover accettare la richiesta del dipendente a condizione che la riduzione dell’orario lavorativo non scenda sotto il 50%. Secondo la Legge, poi, il datore di lavoro non può rifiutare il passaggio al part time alle dipendenti vittime di violenza di genere e ai lavoratori che si prendono cura di familiari disabili gravi, invalidi al 100% e persone gravemente malate. Nei casi citati, in caso di rifiuto del part time il dipendente potrà rivolgersi al sindacato per far valere il proprio diritto. Se la richiesta si basa su altre motivazioni non citate, invece, sarà facoltà del datore di lavoro accettare o meno di accordare il contratto a tempo parziale.