È ufficiale l’utilizzo di un nuovo strumento informatico per effettuare accertamenti sui conti correnti. Gli evasori fiscali hanno le ore contate.
Il Sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha dichiarato che partiranno a breve degli accurati controlli da parte del Fisco sui conti correnti, con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale. I soggetti interessati saranno soprattutto coloro che hanno effettuato movimenti attivi di importo elevato ma hanno omesso di dichiarare i propri redditi.
In questo modo, l’Agenzia delle Entrate potrà smascherare più facilmente i potenziali evasori fiscali, mettendo a confronto, tramite un algoritmo, i dati conservati nell’Anagrafe tributaria. Questi controlli saranno compiuti tramite il cd. anonimometro.
L’uso dello strumento di Intelligenza Artificiale dovrà incentivare i “furbetti” a sanare la propria situazione, attraverso il ravvedimento operoso. Ma in che modo vengono compiute le verifiche e come funziona l’anonimometro?
L’anonimometro è uno strumento che utilizza un sofisticato algoritmo, che permette di ispezionare in maniera più approfondita la banca dati dell’Anagrafe tributaria e, in particolare, le informazioni sui conti correnti, per identificare tutti coloro che presentano un alto rischio di evasione, frode ed elusione fiscale.
In pratica, vengono setacciati i dati fiscali, patrimoniali e finanziari dei contribuenti e i rapporti con banche, Poste, fondi di investimento. In una prima fase, i nominativi dei contribuenti sono “pseudonimizzati“, cioè sostituiti con codici fittizi, in modo tale da evitare l’associazione delle informazioni raccolte a uno specifico soggetto, prima che sia stato accertato un reale pericolo.
Dopo questa prima fase, l’elenco dei contribuenti viene nuovamente analizzato da parte degli Uffici delle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate, che potranno verificare i dati raccolti con quelli posseduti e controllarli accuratamente.
Ma qual è il reale funzionamento dell’anonimometro? L’algoritmo, prendendo in considerazione le informazioni possedute dall’Anagrafe tributaria, può scoprire i contribuenti che sono caratterizzati da elevati aumenti patrimoniali in un determinato periodo d’imposta. Questi dati vengono, poi, messi a confronto con quelli risultanti dalle Dichiarazioni dei Redditi e con le altre informazioni a disposizione del Fisco.
Se le entrate anomale non sono supportate da valide ragioni, allora vengono effettuati gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il Fisco, inoltre, può identificare i titolari di partita IVA che agiscono in un certo settore. Viene, infatti, redatto un elenco dei soggetti che dichiarano dei redditi incompatibili con la categoria di appartenenza e compiuti ulteriori controlli sui conti correnti. Quest’ultimo passaggio è fondamentale per scoprire se le spese e il tenore di vita sono in linea con le entrate dichiarate al Fisco. In caso contrario, gli interessati dovranno chiarire la loro posizione.
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