I primi rumors sulla Legge di Bilancio 2024 parlano di misure volte a tagliare gli assegni pensionistici. Qual è il motivo?
I pensionati aspettano aiuti e un assegno più alto per affrontare il caro vita invece arrivano notizie di una riduzione dell’importo dell’assegno pensionistico. Ci attende un 2025 più complicato rispetto l’anno in corso?
Nel 2024 abbiamo assistito ad un incremento delle pensioni complessivo grazie alla rivalutazione annuale del 5,4% e alla Riforma IRPEF che ha ridotto gli scaglioni da quattro a tre e ha previsto l’aliquota unica del 23% per i redditi fino a 28 mila euro. Tutto questo si è tradotto in importi maggiori specialmente per i pensionati con redditi tra 15 mila e 28 mila euro. In più, dal 1° gennaio 2024 la pensione minima è di 598,61 euro grazie ad una maggiorazione prevista dalla Legge di Bilancio 2024.
Gli italiani speravano che gli incrementi sarebbero continuati anche nel 2025 ma recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia hanno infranto tutte le speranze. Bisogna fare i conti, infatti, con le disposizioni dell’Unione Europea ossia l’Italia deve ridurre il debito pubblico per rientrare nei nuovi parametri stabiliti dall’UE. Ecco che il Documento Economia e Finanza stabilisce il passaggio dal 7,4% al 3% entro il 2026.
La Legge di Bilancio 2025 dovrà ridurre il debito pubblico. Significa che con buona probabilità le pensioni verranno messe da parte per lasciare spazio – come riferito dal Ministro Giorgetti – al taglio del cuneo fiscale e al sostegno verso le fasce della popolazione più vulnerabili. Non ci sarà Quota 41 e probabilmente non verrà confermata nemmeno Quota 103. L’idea è di abbandonare il sistema delle quote per creare un nuovo piano di pensionamento tra i 64 e i 72 anni di età con aumento dei contributi da 20 a 25 anni.
Dalle parole di Giorgetti si evince come non ci saranno probabilmente nuovi scivoli pensionistici flessibili per i lavoratori e nemmeno l’aumento straordinario delle pensioni minime del 2,7%. Forse si fermerà all’1,6%, il che significherà un aumento dell’importo fino a 608,18 euro invece che 614,77 euro. Lo Stato risparmierebbe molte risorse garantendo comunque un piccolo incremento ai pensionati. Per quanto riguarda le pensioni anticipate non dovrebbero esserci novità per l’APE Sociale, la misura sarà quasi certamente confermata senza cambiamenti essendosi alzato già quest’anno il requisito anagrafico (da 63 anni a 63 anni e cinque mesi).
Infine, gli scaglioni IRPEF non dovrebbero subire modifiche. Resteranno tre con aliquota unica da zero euro di reddito fino a 28 mila euro. Probabilmente non ci sarà, dunque, il cambiamento sperato da chi non ha ottenuto guadagni nel 2024 dalla riduzione degli scaglioni ossia i pensionati con redditi fino a 15 mila euro e oltre i 50 mila.
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