Potrebbe essere modificata la Legge Fornero grazie a una proposta che mira a ridurre l’età pensionabile. Chi può beneficiarne?
Si dovrà attendere ancora un po’ per la Riforma del sistema previdenziale, ma gli esperti dell’INPS sono a lavoro per introdurre misure modificative dei presupposti imposti dalla Legge Fornero e garantire maggiore flessibilità in uscita.
Si tratta di un’operazione tutt’altro che semplice, vista la difficoltà di reperire sufficienti fondi pubblici e la necessità, per i prossimi anni, di limitare la spesa previdenziale. Per questo motivo, si sta pensando a una finestra di circa 10 anni, durante la quale i lavoratori possono decidere di optare per l’uscita anticipata.
Ad annunciare la proposta di riforma sono stati Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali, e Antonietta Mundo, Coordinatrice Generale Statistico-attuariale dell’INPS. La modifica è necessaria per assicurare maggiore flessibilità al sistema, senza mettere in pericolo la stabilità economica introdotta dalla Legge Fornero. Ma cosa prevede il nuovo progetto?
Coloro che sono nati negli anni ’60 e che, al momento, costituiscono il gruppo più numeroso di contribuenti in Italia, si avvicinano all’età per la pensione. Per evitare di affrontare un aumento improvviso dei costi previdenziali, si sta pensando a delle soluzioni che coniughino le esigenze dei lavoratori e quelle dello Stato.
Gli esperti INPS hanno pensato all’introduzione di uno strumento di pensione anticipata a 62 o 63 anni, destinato a coloro che hanno almeno 25 anni di contribuzione. Il progetto prevede una finestra di 9 o 10 anni, con la possibilità di smettere di lavorare a 63 anni, ma con un taglio notevole dell’assegno spettante.
Le penalizzazioni interesseranno coloro che sceglieranno di andare in pensione prima dei 67 anni, mentre saranno previsti degli incentivi per i contribuenti che tarderanno l’uscita, fino a 72 anni di età. La pensione, inoltre, sarebbe pari a 1,5 volte il trattamento minimo.
Questo meccanismo riuscirebbe a evitare lo spreco di risorse pubbliche e a mantenere l’equilibrio in materia previdenziale. Il Governo, tuttavia, non sembrerebbe intenzionato a prendere seriamente in considerazione il piano, ma starebbe pensando a misure di flessibilità in uscita temporanee.
A breve, infatti, dovrà pensare alla stesura della Legge di Bilancio, in ottemperanza alle norme europee di sostenibilità del debito pubblico. L’Italia dovrà impegnarsi a ridurre la spesa pubblica e, per tale motivo, potrebbero essere proposti nuovi strumenti, come Quota 41 per tutti, ma con un taglio dell’assegno pensionistico pari al 20%.
È sempre meno probabile, invece, che si proceda con il rinnovo di Quota 103, la cui scadenza è fissata per il 31 dicembre 2024.
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