Sta per arrivare il momento del pensionamento ma non sapete bene come muovervi? Il primo passo è dare il preavviso di dimissioni.
Lo sognate da tutta una vita il giorno in cui non dovrete più alzarvi e andare a lavoro. Presto il meritato riposo sarà raggiunto ma come arrivare a quel punto? Quali sono gli obblighi per il lavoratore e come si inoltra la domanda all’ente della previdenza sociale?
Il lavoratore dipendente deve dare le dimissioni per poter accedere alla pensione. Diverso il caso del lavoratore autonomo che non ha alcun obbligo di questo tipo dato che non ha un datore di lavoro né è costretto a sospendere l’attività lavorativa. La Legge obbliga solo il subordinato a fermare qualsiasi rapporto di lavoro per poter andare in pensione nel momento in cui raggiunge i requisiti di pensionamento.
Dato che il rapporto di lavoro non finisce automaticamente bisognerà dare le dimissioni dopo aver calcolato esattamente i tempi di uscita dal mondo del lavoro e aver verificato che i requisiti dello scivolo scelto siano soddisfatti. Una volta che la pensione è stata concessa allora si potrà pensare di riprendere a lavorare (a meno che la modalità di pensionamento non lo conceda, ad esempio le Quote).
Dipendenti pubblici e privati devono rassegnare le dimissioni prima di andare in pensione. Nel settore pubblico la procedura sarà definita dalla propria amministrazione, nel settore privato l’iter sarà telematico ordinario. I dipendenti privati (tranne i domestici, i lavoratori in prova o nei primi tre anni di vita del figlio) potranno fruttare il servizio di dimissioni online compilando il modello via web in autonomia sul sito del Ministero del lavoro all’indirizzo www.lavoro.gov.it.
I dipendenti statali, invece, dovranno comunicare le dimissioni compilando il modello messo a disposizione dalla Pubblica Amministrazione di appartenenza consegnando all’Ufficio di Accettazione della sede centrale dell’Ente di riferimento tramite raccomandata A/R oppure a mano. Attenzione ai tempi di preavviso di dimissioni per pensionamento. Variano in base alla qualifica, all’anzianità di servizio, al CCNL. Solitamente sono previsti 30 giorni di preavviso con anzianità contributiva di cinque anni, 45 giorni tra i 5 e i 10 anni, 60 giorni oltre i 10 anni di servizio.
Ribadiamo che queste scadenze potrebbero variare, meglio verificare con la propria azienda i termini corretti. Qualora di mancato preavviso, infatti, il dipendente incorrerebbe in sanzioni. Il datore di lavoro tratterrebbe un’indennità pari alla retribuzione percepita qualora il periodo di preavviso fosse stato lavorato. A partire dalle dimissioni, infine, passeranno mediamente 55 giorni prima dell’arrivo della pensione.
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