Chi percepisce l’indennità di disoccupazione ha diritto alla pensione anticipata. Quali sono i requisiti per accedere al beneficio?
Perdere il lavoro può rivelarsi, in alcuni casi, un beneficio. Gli interessati, infatti, potrebbero non solo richiedere il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione NASpI, ma utilizzare quest’ultima misura per andare in pensione prima e percepire un assegno più ricco.
La NASpI e la pensione sono collegate perché, dopo un determinato periodo da disoccupato, il contribuente interessato potrebbe usufruire di due differenti misure per il pensionamento anticipato. I mesi in cui viene erogata l’indennità, poi, sono utili per aumentare l’ammontare della prestazione.
Non tutti, però, possono sfruttare questa facoltà, visto che la stessa NASpI è riservata solo a determinate categorie di soggetti che hanno perso il lavoro. Vediamo, dunque, chi ha diritto alla pensione anticipata.
Pensione anticipata per disoccupati: a chi spetta?
La NASpI è la misura economica riconosciuta a coloro che hanno perso il lavoro in maniera involontaria (per licenziamento, scadenza di contratto a termine, licenziamento collettivo o disciplinare e dimissioni per giusta causa). Chi si dimette volontariamente, invece, non può ricevere l’indennità né accedere alla pensione anticipata.
I percettori di NASpI hanno l’opportunità di beneficiare di due importanti strumenti pensionistici, che consentono di ricevere prima la prestazione pensionistica. Stiamo parlando dell’APE Sociale e della Quota 41 precoci.
L’APE Sociale spetta a coloro che hanno almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contribuzione. La misura, tuttavia, è stata confermata solo fino al 31 dicembre 2024 e bisognerà attendere la prossima Legge di Bilancio per scoprire se verrà ulteriormente prorogata. Chi terminerà la percezione dell’indennità di disoccupazione del 2025, dunque, rischia di non poterla richiedere.
Quota 41 precoci, invece, dovrebbe rimanere. È riservata ai soggetti che hanno almeno 41 anni di contribuzione, di cui almeno uno accreditato prima del diciannovesimo anno di età, a prescindere dall’età anagrafica. Dei 41 anni richiesti, però, 35 devono corrispondere a contributi effettivi da lavoro. Per i disoccupati che hanno percepito la NASpI, è richiesta l’interruzione del sussidio almeno 3 mesi prima della presentazione della domanda di pensione.
Come abbiamo anticipato, l’indennità di disoccupazione può essere usata anche per incrementare l’importo dell’assegno pensionistico, perché tale periodo può essere valutato come contribuzione figurativa. I due anni di percezione della NASpI, dunque, possono essere tramutati in due anni di contributi figurativi e utilizzati ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione e del calcolo dell’importo spettante.