Indennità di accompagnamento, viene concessa se la pensione ha un importo troppo basso? La verità è questa

L’indennità di accompagnamento viene concessa dall’INPS ai contribuenti che soddisfano specifiche condizioni di varia natura.

Avere una pensione bassa significa trovarsi in serie difficoltà nel sostenere tutte le spese soprattutto se si hanno dei problemi di salute. Ecco perché ci sono aiuti da richiedere all’INPS qualora venga accertata un’invalidità grave che limita la qualità della vita di una persona.

Indennità di accompagnamento con pensione bassa
Indennità di accompagnamento con pensione bassa (Cityzen.it)

Si lavora una vita per poter accedere alla pensione di vecchiaia o anticipata ma sempre più spesso l’importo dell’assegno mensile è talmente basso da garantire a malapena la sopravvivenza della famiglia specialmente se la pensione è una sola e non si hanno altre entrate. I problemi seri, poi, possono iniziare al sopraggiungere di una malattia che causa un’infermità grave.

Trattamenti, visite, esami, cura richiedono una spesa ingente. In alcuni casi è possibile richiedere l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario ma come unico aiuto non è sufficiente per tirare avanti. Per i titolari di pensione di vecchiaia o anticipata c’è una grossa problematica aggiuntiva, l’INPS non può riconoscere trattamenti di invalidità. Una soluzione consiste nell’inoltrare domanda all’ASL di riconoscimento di invalidità civile del disabile per poter richiedere l’assegno di accompagnamento.

Indennità di accompagnamento, quando è concessa

L’indennità di accompagnamento ha un valore di 531,76 euro nel 2024 (importo massimo annuo di 6.381,12 euro). La prestazione economica viene riconosciuta previa domanda da parte di soggetti mutilati, invalidi totali con accertata impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o con l’incapacità di compiere atti di vita quotidiana in autonomia.

Chi può richiedere l'indennità di accompagnamento
Chi può richiedere l’indennità di accompagnamento (Cityzen.it)

Il beneficio è concesso ai residenti in Italia in forma stabile e non ci sono limiti reddituali da rispettare né un requisito anagrafico da rispettare. L’indennità viene corrisposta per 12 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo all’inoltro della domanda. Non può essere erogata qualora il richiedente riceva già prestazioni di invalidità per cause di guerra, lavoro, servizio. Spetta al cittadino la possibilità di scegliere il trattamento per lui più conveniente.

Prima della domanda di indennità il richiedente dovrà aver ottenuto il riconoscimento della minorazione sottoponendosi a visita medica davanti ad una commissione medico-legale incaricata. Nella domanda di avvio del procedimento occorrerà inserire anche i dati socioeconomici, l’attività lavorativa svolta, la presenza di eventuali ricoveri. Ricordiamo che se durante la fruizione dell’indennità il disabile dovesse essere ricoverato presso una struttura a totale carico dello Stato per più di 29 giorni allora le erogazioni del beneficio verrebbero sospese. L’interessato può inviare domanda di prestazione direttamente tramite portale dell’INPS.