È arrivato l’avviso di una pandemia animale zoonotica globale a causa della variante A/H5N1 dell’influenza aviaria. C’è una pericolosa evoluzione in atto.
Lo scorso mese mucche e capre sono state aggiunte all’elenco delle specie colpite dall’influenza aviaria, un’evoluzione che ha lasciato basiti gli esperti. Sembrava impossibile che queste specie potessero esserne suscettibili. C’è pericolo per l’uomo?
L’influenza aviaria è un’infezione che generalmente colpisce i volativi e che in particolari condizioni di contatto si può trasmettere dagli uccelli infetti all’uomo. I sintomi nelle persone possono variare da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori associata a febbre e tosse fino ad una grave polmonite, alla sindrome da distress respiratorio acuto con difficoltà respiratoria, allo shock e alla morte. Ad oggi le infezioni umane registrate sono rare.
Il principale fattore di rischio è l’esposizione in ambienti contaminati con alta carica virale e a stretto contatto con i volatili infetti, vivi o morti. Al momento non ci sono prove che la manipolazione delle carni di pollame o uova preparate e trattate termicamente possa comportare la trasmissione dell’influenza aviaria all’uomo. Negli anni si sono riscontrate milioni di infezioni di pollame e varianti del virus.
Pandemia animale zoonotica globale: parla Farrar
Jeremy Farrar, Chief Scientist della World Health Organization, ha dichiarato come ci sia grande preoccupazione in riferimento alla possibilità che il virus dell’influenza aviaria possa propagarsi fino all’uomo. Il timore nasce dalla constatazione di come il virus sia arrivato inspiegabilmente a compire mucche e capre. Al momento non è stata registrata alcune trasmissione interumana – tra uomo e uomo – del virus.
L’H5N1, però, ha registrato un tasso di mortalità molto alto tra le persone contagiate. È un’infezione influenzale iniziata nel pollame e nelle anatre poi diffusasi in modo efficace nel corso degli ultimi due anni tanto da diventare – afferma Farrar – una pandemia zoonotica animale globale. Oltre anatre e pollame si infettano sempre più mammiferi a causa dell’evoluzione del virus e si teme che possa sviluppare la capacità di infettare le persone e, continuando con l’evoluzione, che possa passare da uomo a uomo. Tali affermazioni di Farrar hanno scatenato paura tra la popolazione e a livello globale tra i mass media.
Le autorità sanitarie pubbliche sono impegnate in attività di monitoraggio e di indagine per fare attenzione ad una possibile evoluzione e trasmissione in modo differente rispetto a quanto noto oggi. L’intento è assicurare, afferma Farrar, che che nel caso in cui l’H5N1 dovesse arrivare agli essere umani con una trasmissione da uomo a uomo saremo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica.