Un test ha riportato risultati inquietanti sulla composizione degli integratori di acido folico. Solo otto su ventidue hanno un giudizio “buono”.
Dodici insufficienze è un risultato che deve spaventare essendo gli integratori assunti principalmente dalle donne in gravidanza. In alcuni prodotti sono stati rilevati anche eccipienti dannosi.
I medici raccomandano l’assunzione di acido folico alle donne in gravidanza perché questo elemento aiuta a prevenire malformazioni del feto. Soprattutto nei primi tre mesi di gestazione è fondamentale prendere gli integratori dato che bassi livelli di acido folico aumenterebbero il rischio di anomalie dello sviluppo del canale midollare del feto.
L’acido folico si assume anche attraverso l’alimentazione con cavoli, spinaci, fagiolini, legumi ma la cottura ne limita le quantità negli alimenti. Ecco perché i medici prescrivono gli integratori alle donne in gravidanza. Le future mamme prendono le compresse convinte che siano sicure e non comporteranno danni ma la realtà è diversa. Un test effettuato dalla rivista tedesca Oko-test ha analizzato ventidue integratori di acido folico lasciando stupefatti per i risultati ottenuti.
Su 22 prodotti esaminati solo 8 hanno raggiunto un giudizio “buono” mentre 12 hanno ricevuto un “insufficiente”. Il basso giudizio è legato alla scarsa quantità di acido folico presente nell’integratore, ben al di sotto della dose raccomandata. Tra 500 e 600 μg è l’indicazione più comune presente sugli integratori. Peccato che tale range non faccia parte di nessuna raccomandazione ufficiale.
Il consiglio è di assumere 400 microgrammi di acido folico al giorno nel primo trimestre di gravidanza. In ogni caso il limite massimo è di 1000 microgrammi nel lungo periodo. Dosi superiori potrebbero causare problemi addirittura un aumento del rischio di insorgenza del cancro. Il test ha poi rilevato come alcuni integratori contengono eccipienti completamente inutili se non dannosi per l’organismo. In due prodotti, poi, è stato trovato biossido di titanio – additivo alimentare E171 – vietato dal 2022 perché potenzialmente genotossico.
Si tratta di compressi messe in vendita prima del divieto e il produttore ha comunicato che sta provvedendo ad eliminare la sostanza dannosa dalla formulazione ma, al momento, è ancora possibile che le donne in gravidanza la assumano. Solo due integratori non contengono lo iodo, sostanza importante per lo sviluppo cognitivo del feto ma quasi tutti i prodotti hanno vitamine, minerali e oligoelementi oltre le dosi raccomandate. Sono inutili e a volte possono comportare dei rischi. Troppa vitamina A, ad esempio, riduce la densità ossea mentre troppo ferro può portare al parto prematuro.
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