Il rinnovo annuale dell’indicatore ISEE per mantenere il diritto a sussidi, prestazioni e agevolazioni: scopriamo insieme come fare.
Il modello ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, riconosce il reditto annuale, il patrimonio e le caratteristiche dello status economico-finanziario in cui versa un nucleo famigliare residente nello Stato italiano. Lo status della famiglia, essendo dinamico e suscettibile di variazioni nel tempo, cambia con costanza e frequenza.
Per questo motivo, anche il modello ISEE deve essere costantemente aggiornato, in modo da poter rappresentare puntualmente e fedelmente – ed allo “stato dell’arte”, ovvero al tempo presente – l’effettivo stato di famiglia. Solitamente il modello ISEE viene rinnovato ogni anno; è possibile farlo sia autonomamente, attraverso il portale web online dell’INPS, oppure rivolgendosi fisicamente presso uno sportello CAF del territorio.
L’aggiornamento tramite il web permette anche di effettuare una procedura semplificata, attraverso il modulo “ISEE Pre-compilato”, che contiene i dati dichiarati dall’utente insieme a quelli forniti da parte dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate. Alla compilazione di questo modello, inoltre, occorre aggiungere anche la compilazione della DSU, ovvero della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Cosa si rischia, però, se non si aggiorna la propria posizione ISEE?
Quando all’interno di nuclei famigliari avvengono variazioni e cambiamenti significativi riguardo al proprio status, l’aggiornamento dell’ISEE è fondamentale per mantenere i diritti acquisiti a sussidi, prestazioni ed agevolazioni economico di vario genere e titolo, come ad esempio nel caso di attribuzione dell’Assegno Unico e Universale per i Figli a Carico, in modo da farli corrispondere a quelli effettivamente spettanti.
Se una famiglia giunge a trovarsi, ad esempio, composta da un nuovo membro, poniamo per la nascita o l’adozione di un figlio, oppure se purtroppo sopraggiunge – o anche se varia – per un figlio la condizione di disabilità, o ancora se un figlio comincia la frequenza universitaria o se i genitori concordano la separazione coniugale, ecco che le variazioni comportano riassetti del nucleo famigliari.
A questi nuovi riassetti, quindi, dovrà corrispondere un nuovo indicatore, dal quale dipenderà quindi anche il nuovo ammontare dell’Assegno Unico e Universale per i Figli a Carico. Come ha specificato l’INPS, qualora uno o più di questi eventi dovessero insorgere, è responsabilità del richiedente avanzare domanda tempestiva di modifica dell’istanza. Anche in questo caso, per farlo è possibile seguire la procedura indicata sul sito web istituzionale dell’INPS oppure rivolgersi ad un patronato del territorio.
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