Fin dove arrivano le responsabilità di una banca nei confronti dei correntisti? Le normative e i regolamenti che disciplinano tale argomento sono numerosi.
Definire gli obblighi e le responsabilità degli istituti di credito non è semplice. Le indicazioni a cui fare riferimento sono numerose e arrivare ad una conclusione specifica è complicato. Meglio partire dagli obblighi generali.
Le banche hanno due tipi di obblighi indiscutibili nei confronti dei clienti correnti. Ci sono gli obblighi contrattuali e gli obblighi di vigilanza e antiriciclaggio. I primi derivano dal contratto stipulato tra istituto di credito e correntista e includono anche la necessità di eseguire le istruzioni dei clienti diligentemente e in conformità con le condizioni concordate. I secondi obblighi, invece, fanno riferimento a specifiche Leggi e regolamenti antiriciclaggio – AML – e contro il finanziamento di atti terroristici – CFT.
Tali vincoli impongono alle banche di monitorare le transizioni dei clienti in modo tale da individuare e prevenire eventuali attività illegali e segnalare transizioni sospette alle Autorità di competenza. Poniamo per esempio il caso di un cliente correntista di una banca che nel tempo effettua dei bonifici verso altre banche estere. Le operazioni vanno a buon fine ma ad un certo punto l’istituto blocca il bonifico perché l’IBAN estero è sotto controllo internazionale.
Ogni movimento e ogni bonifico deve essere controllato dalle banche? La tutela deve essere sempre garantita al correntista anche nel caso di una lunga lista di bonifici effettuati ad IBAN di istituti stranieri? La transazione può essere bloccata per diversi motivi. In caso di monitoraggio di transizioni sospette con IBAN sotto controllo internazionale, la banca deve bloccare o tardare il pagamento per verificare la legittimità dei Fondi e prevenire il finanziamento delle attività illecite.
Un secondo motivo è il cambiamento del comportamento transnazionale. L’istituto usa strumenti di monitoraggio volti ad analizzare il comportamento transnazionale del correntista. Qualora dovesse notare un rilevante cambiamento oppure un incremento del rischio allora interverrebbe con verifiche che sospenderebbero la transazione.
Le banche, dunque, tentano di proteggere i clienti cercando di anticipare le potenziali frodi fin da un primo bonifico ma non è detto che ci riescano subito perché non hanno una totale visibilità sulle intenzioni delle parti coinvolte nei movimenti di denaro. In più anche il correntista è responsabile delle sue azioni e se effettua un bonifico si dà per scontato che abbia controllato la correttezza dello stesso nonché l’affidabilità dell’intestatario.
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