Dopo un duro anno per il pagamento del gas si appresta ad arrivare una nuova stangata per gli italiani che vivono nei condomini.
La notizia non farà piacere, poiché di fatto l’aspettativa era di corrispondere un pagamento inferiore ma, stando alle ultime annotazioni ufficiali la questione per il metano potrebbe essere più difficile per il previsto.
Il problema sorge su una duplice questione, da un lato l’aumento dell’Iva in seguito al decadimento dell’agevolazione precedentemente prevista e dall’altra la problematica relativa al mancato utilizzo dei benefici previsti per legge per chiunque viva in un condominio, quindi praticamente con riscaldamento centralizzato.
La questione del 2024 non riguarda effettivamente il costo del gas che rispetto all’anno precedente subisce una diminuzione e quindi di fatto costa meno, il problema è relativo all’Iva e quindi chiaramente a come andrà a modificare l’importo finale da pagare.
Fino al 31 dicembre l’aliquota corrisposta è stata ridotta al 5% e questo ha aiutato ad affrontare meglio il caro bollette. Tuttavia con la nuova Legge di Bilancio è venuto meno il Decreto Bollette e di conseguenza a partire dal 1 gennaio 2024 non si applicano più le tariffe straordinarie ma quelle ordinarie, l’Iva torna ad essere quella di sempre. La conseguenza è pesante però perché il gas è sicuramente rientrato in termini di picco ma è comunque elevato. Questo vuol dire che tra l’aumento dell’Iva all’importo tradizionale e il costo comunque importante del gas alla fine l’importo spettante ad ogni famiglia sarà corposo e quell’oscillazione negativa che doveva produrre una riduzione non solo non verrà percepita ma ci saranno anche gli aumenti.
Coloro che hanno un reddito basso potranno comunque usufruire dell’agevolazione relativa all’ISEE quindi una riduzione mediante sconto diretto applicato in bolletta. In questo caso il prezzo sarà calmierato proprio grazie all’agevolazione fiscale. Per coloro che però non ne hanno diritto la situazione cambia e quindi gli importi non saranno convenienti come previsto.
Un altro problema riguarda gli utenti vulnerabili che in base a specifici criteri – come disabilità, vulnerabilità, eventi calamitosi – avrebbero diritto ad essere nel regime di tutela anche laddove si passi al mercato libero quindi a sfruttare i prezzi calmierati che vengono mantenuti per queste categorie. Il problema sorge perché, laddove queste persone siano residenti in condomini dove c’è il riscaldamento centralizzato, non potranno applicare l’agevolazione prevista e dovranno necessariamente pagare secondo il mercato libero quindi con un netto aumento rispetto a quanto preventivato.
Assoutenti ha segnalato la questione per segnalare sia il Governo che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente sul problema che di fatto nasce da un errore dal punto di vista legislativo.
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