La Riforma delle pensioni rimarrà un miraggio per i lavoratori anche nel 2025. Si prevede la conferma della Legge Fornero.
Come potranno andare in pensione i lavoratori nel 2025? Grandi cambiamenti probabilmente non ci saranno, almeno non quelli attesi da tempo dagli italiani. Flessibilità e misure strutturali valide stanno cominciando ad essere un’utopia.
Il superamento della Legge Fornero sembra essere ancora molto lontano. Lanciando uno sguardo alla Legge di Bilancio 2025 si prevedono scarse risorse per dare vita alla tanto attesa Riforma delle Pensioni. Addirittura c’è chi ipotizza meno soldi rispetto quelli stanziati per il 2024. Nell’anno in corso ci sono state conferme e piccole modifiche in peggio per i lavoratori. Si pensi all’introduzione del sistema di calcolo contributivo per tutto in Quota 103 o all’innalzamento del limite minimo dell’assegno pensionistico a tre volte il minimo nella pensione contributiva a 64 anni di età.
Considerando le risorse che il Governo potrà utilizzare è difficile ipotizzare l’introduzione di nuove misure strutturali o flessibili come Quota 41 per tutti (tra tutte le alternative possibili forse questa è quella maggiormente applicabile). Ma perché ci saranno così pochi soldi e quali saranno le conseguenze per i lavoratori?
Le regole del Patto di Stabilità UE impongono una stretta alla finanza pubblica con conseguente riduzione delle risorse volte a finanziare la Riforma delle Pensioni. In più nel 2024 ci saranno a giugno le elezioni europee che condizionano e condizioneranno le scelte politiche del Governo. Meglio mantenere un profilo basso e rimandare ulteriormente la Riforma fino al 2026. A rimetterci saranno, come sempre, i lavoratori prossimi al pensionamento.
Prima bisogna pensare al PIL che nella bozza di DEF è previsto a +1% nel 2024 e +1,2% nel 2025 e un deficit sotto il 4,5% da coprire. Tale scenario di crescita non permette di spostare risorse in altre direzioni. Già al Governo servono 20 miliardi di euro per la Manovra, difficile tirare fuori dal cilindro spese extra con la conseguenza che la Legge Fornero sarà ancora lì nel 2025, pronta ad accogliere i lavoratori. Giorgia Meloni ha spostato l’obiettivo della Riforma delle Pensioni al 2026, prima della fine della legislatura.
Gli italiani già sanno che capiterà qualche altro imprevisto che farà slittare nuovamente tutto. Avere speranza è giusto ma essere creduloni porta solo disillusioni e sconforto. Si può solo sperare che qualche intervento venga effettuato nel 2025 (non in peggio) o che almeno tutto rimanga inalterato per evitare ulteriori restringimenti della platea dei beneficiari a causa di cambiamenti dei requisiti anagrafici o contributivi.
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