Le banche hanno la possibilità di bloccare i conti correnti dei clienti. Sta accadendo in questi giorni, perché e chi è in pericolo?
Stiamo attraversando un periodo complicato sotto vari punti di vista. Economico, geopolitico, sociale. Tempi bui che impediscono di guardare con ottimismo al futuro perché il presente spaventa e non preannuncia niente di buono da ormai troppo tempo.
L’evoluzione ha sicuramente portato enormi vantaggi alla società umana. Possiamo comunicare con chi si trova in un altro continente, possiamo far risolvere all’Intelligenza Artificiale problemi matematici, viaggiamo in auto con optional e comfort da capogiro e potremmo continuare a lungo. Eppure queste stesse persone che si sentono tanto evolute e hanno ogni comodità a portata di mano sentono ancora il bisogno di far del male al prossimo, di sfogare rabbia e frustrazioni sugli altri, di soddisfare una sete di potere o prevaricazione. E questa sarebbe l’evoluzione? Un mondo in cui il pericolo è una costante sempre presente in qualsiasi contesto. Non ci si può fidare di un partner né dei colleghi di lavoro né delle istituzioni. Cala la fiducia anche nelle banche e le banche, d’altro canto, la perdono nei clienti.
Perché le banche stanno chiudendo i conti correnti
Quando la banca perde la fiducia nel cliente ne blocca il conto corrente. Parliamo di soggetti considerati a rischio ma secondo quali criteri? Ogni istituto di credito applica una valutazione personale che porta a considerare un correntista più a rischio di un altro. Tutto dipende dalle politiche adottate all’interno dalla banca.
Possono influire più fattori come una cattiva storia creditizia alle spalle, l’assenza di una storia finanziaria consolidata o informazioni mancanti sulla situazione economica. La banca considererà a rischio anche i clienti che effettuano operazioni sospette e transazione illecite, che giocano d’azzardo o procedono con investimenti poco chiari. A volte la scelta di bloccare un conto è giustificata da reali situazioni di pericolo, altre volte, invece, si potrebbe parlare di abuso di potere da parte degli istituti di credito che interpretano la normativa generale secondo una personale lettura.
Lo scopo è evitare insolvenze da parte del cliente, illeciti e frodi. Il cliente che si ritrova con il conto bloccato dovrà giustificare il suo operato e solo dopo aver chiarito la propria posizione potrà tornare in possesso del conto e se non dovesse accadere potrà rivolgersi alle autorità competenti oppure avviare azioni legali. In caso di blocco giustificato, invece, sarà più complicato ottenere lo sblocco del conto.