Per accedere alle detrazioni fiscali dei canoni di locazione è necessario che l’immobile funga da abitazione principale. Cosa significa? Scopriamolo.
Anche le spese affrontate per pagare i canoni di locazione possono essere portate in detrazione tramite la compilazione della Dichiarazione dei Redditi con Modello 730.
In particolare, l’agevolazione spetta per gli immobili in locazione adibiti ad abitazione principale e viene riconosciuta in base al reddito posseduto.
L’art. 16 del TUIR stabilisce che le detrazioni per l’affitto relativo all’abitazione principale vengono riconosciute entro determinati limiti e in base alla durata del contratto di locazione. Nel dettaglio, spettano:
Se, poi, ci sono più cointestatari del contratto, la detrazione viene ripartita tra ognuno di essi. Per esempio, se il marito e la moglie sono cointestatari del contratto di locazione per l’immobile in cui vivono, la detrazione viene suddivisa al 50%, in relazione al loro reddito.
Bisogna, inoltre, conservare alcuni documenti per ottenere il beneficio, come il contratto di locazione regolarmente registrato e l’autocertificazione attestante l’uso dell’immobile come abitazione principale. Gli affittuari che possiedono tutti i requisiti per poter richiedere le detrazioni devono indicare la spesa sostenuta nella Sezione V del Quadro 3 del Modello 730/2024, specificando il cod.1 nel rigo E17.
Un’ipotesi particolare riguarda la possibilità di detrarre le spese di affitto per i lavoratori fuori sede. Vediamo quali sono i requisiti richiesti in tal caso dalla normativa e se è necessaria la condizione dell’abitazione principale.
I lavoratori che sono costretti a trasferirsi in un altro Comune possono portare in detrazione nel Modello 730 le spese dei canoni d’affitto, ma solo se ricorrono determinati presupposti.
Innanzitutto, per i lavoratori fuori sede, la detrazione IRPEF per la locazione ammonta a:
È, però, necessario essere titolari di un contratto di lavoro dipendente e che sia stata trasferita la residenza nel Comune in cui si lavora oppure in uno limitrofo, ad almeno 100 km dal Paese di provenienza o situato in una Regione diversa.
In conclusione, se il lavoratore dipendente fuori sede non ha trasferito la sua residenza nel Comune di lavoro o in uno limitrofo non può richiedere la detrazione delle spese di affitto.
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