L’esenzione e gli sconti IMU sono legati al verificarsi di particolari condizioni. Scopriamo come ottenere il taglio del 50%.
Perché pagare più soldi del dovuto? Non conoscendo i casi in cui è possibile richiedere uno sconto sull’IMU si rischia di corrispondere grosse somme inutilmente. C’è l’opportunità di ridurre la cifra del 50%, bisogna approfittarne.
I proprietari di immobili di lusso o seconde case devono pagare l’IMU tramite due versamenti annuali, il 16 giugno per l’acconto e il 16 dicembre per il saldo. L’importo dovuto si calcola applicando al valore dell’immobile l’aliquota base o fissata dal Comune e tenendo conto dei mesi di possesso. La normativa prevede alcuni casi di esenzione dal pagamento come l’esonero per gli immobili occupati abusivamente o per gli immobili in cui si svolgono attività previdenziali, assistenziali o sanitarie.
Oltre alle esenzioni sono previsti anche sconti IMU con riduzione dell’importo da corrispondere. Vale, ad esempio, per i pensionati esteri con case di proprietà in Italia (sconto del 62,5%) e per gli affitti a canone concordato (sconto del 25%). E se l’immobile è concesso in comodato d’uso? Sono previste esenzioni o sconti particolari?
Immobile in comodato d’uso, quanto spetta lo sconto IMU del 50%
Il comodato è un contratto con cui una parte – il comodante – cede ad un’altra parte – il comodatario – un bene del quale potrà usufruire per un determinato periodo di tempo. Il comodato d’uso è essenzialmente gratuito e viene utilizzato soprattutto tra parenti, genitori e figli in primis. Poniamo il caso di un genitore che vive come comodatario nella casa del figlio e vi ha preso la residenza risultando abitazione principale. L’IMU si paga?
La concessione di un immobile in comodato comporta la riduzione della base imponibile del 50% a condizione che si verifichino alcune circostanze. Dovranno, nello specifico, essere soddisfatti i requisiti previsti dall’articolo 1 comma 747, lettera c della Legge 160/2019. L’abitazione, dunque, non dovrà essere di lusso (categoria catastale A8, A9 e A1) e dovrà essere utilizzata dal comodatario come abitazione principale. Il contratto, poi, dovrà essere regolarmente registrato e il comodante dovrà possedere una sola casa in Italia.
Non solo, dovrà risiedere nello stesso Comune di ubicazione dell’immobile dato in comodato. La riduzione si otterrà anche se il comodante ha un’altra casa abitazione principale nello stesso comune adibita ad abitazione principale. L’esenzione pur trattandosi di casa principale non verrà concessa al comodatario. Riassumendo le condizioni per ottenere la riduzione IMU del 50% in caso di comodato sono
- il comodante non dovrà avere più di un immobile (o due includendo la prima casa),
- l’immobile in comodato dovrà trovarsi nello stesso Comune in cui è residente il comodante,
- il contratto dovrà essere registrato,
- l’immobile non può essere di lusso,
- il comodatario dovrà adibire la casa in comodato a prima abitazione.