Il mal di schiena nella maggior parte dei casi non è nulla di grave, ma è importante conoscere gli eventuali campanelli d’allarme.
Questo disturbo è comune che colpisce molte persone, da chi sta molto seduto, chi in gravidanza, e chi, carica pesi importanti; tuttavia, per quanto certe volte destabilizzante, spesso non è sintomo di qualcosa di grave. Proprio per questo, è importante essere consapevoli di alcune linee guida per evitare inutili allarmismi, o comunque, riconoscere i sintomi che dovrebbero accendere un campanello d’allarme.
In prima battuta è bene sottolineare che spesso l’intensità del dolore non è misurabile in base alla gravità: un dolore intenso potrebbe essere sintomo momentaneo, come viceversa.
Una questione importante riguarda l’aspetto psicologico nella percezione del dolore, sottolineando che la consapevolezza delle cause può avere un effetto “analgesico”: quando è chiaro che non si ha nulla di grave, il dolore passa più velocemente di quando si teme un’ipotetica patologia. La consapevolezza può diventare, dunque, il nostro più grande alleato. Tuttavia, proprio in merito a questo, vi sono alcuni sintomi che, solo in questi casi, non andrebbero sottovalutati.
Mal di schiena: i sintomi da non sottovalutare e quando rivolgersi ad un medico
Come accennato in precedenza, spesso il dolore alla schiena è meno grave rispetto alla sua percezione iniziale. Strumenti diagnostici come la risonanza magnetica potrebbero non sempre rivelare problemi gravi, come i rigonfiamenti dei dischi vertebrali. È fondamentale, dunque, comprendere che il dolore può derivare da contratture muscolari o nodi muscolari lievi, che tendono a risolversi da soli nel tempo.
A tal proposito, può essere davvero prezioso conoscere le cosiddette “Red Flags”, ossia campanelli d’allarme di un possibile problema. I sintomi più insoliti correlati ad un mal di schiena sono incontinenza, intorpidimento nella zona inguinale e lesioni alla colonna vertebrale: in questi casi, il consulto medico è vivamente consigliato. Un’altra situazione insolita potrebbe essere quando il dolore persiste per almeno 6 settimane, peggiora senza miglioramenti o si manifesta durante la notte: anche in questo caso, solo un dottore può fare accertamenti approfonditi.
Sebbene questi sintomi o condizioni non siano comuni, alcune condizioni gravi che potrebbero essere associate al mal di schiena, come il cancro, la sindrome della cauda equina, l’infezione spinale, l’aneurisma addominale e la spondilite anchilosante, sono le problematiche che possono nascondersi dietro a tali sintomi sopra indicati.
In conclusione, è fondamentale gestire il mal di schiena in modo consapevole. Consultare uno specialista per una diagnosi precisa è la chiave per una gestione efficace. Evitare allarmismi ed essere consapevoli delle proprie condizioni sono tutti passi cruciali per affrontare il mal di schiena in modo sano e sopratutto informato.