Il mal di testa può essere visto come una patologia invalidante che dà diritto alla Legge 104 e di conseguenza ai tre giorni di permesso retribuiti al mese?
La Legge 104 concede benefici ai soggetti con handicap fisico, psichico o mentale. Nasce con l’obiettivo di semplificare e migliorare la qualità della vita dei disabili e dei caregiver.
L’emicrania è un disturbo neurologico complesso e multifattoriale che ha tra i sintomi il mal di testa, le vertigini, il dolore toracico o addominale. Uno degli elementi tipici è la lateralizzazione del dolore ossia il posizionamento laterale dello stesso. Il 12% della popolazione italiana soffre di emicrania e non a tutte le sette/otto milioni di persone viene riconosciuta la Legge 104.
Per ottenere le agevolazioni occorre che ci sia il riconoscimento dello stato di handicap da parte di commissioni medico legali e medico sociali. Nello specifico, la Legge 104 viene concessa a chi è affetto da cefalea primaria cronica essendo ritenuta fortemente disabilitante ma solo se la condizione è considerata grave. Si tratta di iniziative regionali sperimentali volte a prendere in carico persone con cefalea primaria cronica grazie a finanziamenti di 10 milioni di euro nel biennio 2023/2024.
Per ottenere la Legge 104 è necessario che ci sia il riconoscimento di una percentuale di invalidità pari al 33%. In questo modo la Commissione ASL potrà valutare le ripercussioni della cefalea sulla vita sociale e lavorativa e capire se le conseguenze della patologia sono gravi o meno.
Significa che per poter avere accesso alle agevolazioni della 104 occorrerà vedersi riconosciuto l’articolo 3 comma 3 (gravità dell’handicap). Se la gravità non dovesse essere riconosciuta si potrebbero ugualmente ottenere dei benefici. L’esenzione dal pagamento del bollo auto, l’esenzione dal pagamento dell’imposta di trascrizione, la detrazione del 19% e l’IVA al 4% per l’acquisto dei veicoli, la detrazione per figli disabili e per le spese mediche sono alcuni esempi di agevolazioni fiscali concesse con la Legge 104.
Se la gravità è riconosciuta allora si potranno ottenere anche i permessi retributivi di tre giorni al mese oppure il congedo straordinario di massimo due anni (a condizione che il caregiver abiti insieme al disabile). In caso di impossibilità di deambulare senza l’aiuto di una terza persona, poi, sarà accordata l’indennità di accompagnamento.
Il primo passo da compiere per capire se le agevolazioni si riceveranno o meno è rivolgersi al proprio medico curante che darà il via all’iter presso l’INPS. Dopo la visita davanti ad una Commissione si conoscerà il parere sulla gravità del mal di testa.
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