Arrivano terribili notizie dalla Francia ma anche dal resto dell’UE: 5 bambini sono deceduti dopo aver contratto una comune malattia esantematica.
Si chiama comunemente “quinta malattia” ed è considerata relativamente lieve. La malattia si manifesta quando il soggetto incontra il parvovirus B19, presente in tutto il mondo e noto sin dagli anni ’70.
La quinta malattia, o megaloeritema infettivo, è dunque un’infezione virale benigna ed è tipica dell’età infantile, anche se i soggetti adulti che non l’hanno avuta da piccoli possono contrarla. Si riconosce facilmente perché oltre ai sintomi quali febbre e debolezza, compaiono sul volto (e poi anche nel resto del corpo) delle chiazze rosse, che fanno sembrare le guance “schiaffeggiate”.
Una malattia che tutti conoscono, dunque, e che non desta generalmente preoccupazione, ma che oggi sta colpendo più duramente.
Da un rapporto stilato dall’ECDC, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, arriva un allarme preoccupante: i casi di infezione da parvovirus B19 sono aumentate considerevolmente in numero e in gravità.
Dalla Francia arrivano numeri impressionanti: le autorità hanno comunicato che si stanno verificando casi gravi tra i bambini piccoli e i neonati, nonché nelle donne incinte. Tra la fine del 2023 e nel primo trimestre del 2024, sono 5 i bambini deceduti (di cui 4 neonati) e si è registrato anche un alto numero di aborti. Il numero totale dei decessi e complicanze gravi è nettamente superiore alle medie degli anni passati.
Arrivano pessime notizie anche dall’Olanda: l’11 aprile scorso le autorità hanno segnalato un aumento dei casi di infezioni da parvovirus B19.
Quasi in contemporanea, il Public Health Ireland ha segnalato un aumento dei casi nei primi mesi del 2024: 102 risultati positivi ai test molecolari, un numero molto più alto del previsto. Infatti negli anni passati si erano registrati dai 30 ai 60 casi all’anno, dunque sono quadruplicati, e mancano ancora molti mesi a dicembre.
Solitamente le infezioni da parvovirus sono leggere e si risolvono naturalmente in 1-3 settimane; a essere colpiti sono perlopiù i bambini in età scolare, da 1 a 5 anni, ma poi dopo l’infezione si ottiene l’immunità per tutta la vita.
Il virus è pericoloso, come possiamo immaginare, nei soggetti che hanno il sistema immunitario compromesso, per HIV, a seguito di un trapianto o di chemioterapia o per altri fattori, mentre non ci sono pericoli per i soggetti sani. Ecco che i casi che stanno emergendo, che hanno coinvolto appunto persone senza particolari problematiche pregresse, stanno allarmando la comunità scientifica.
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