In arrivo migliaia di euro direttamente in busta paga grazie al nuoco bonus per le mamme lavoratrici: ecco come funziona e come richiederlo.
Tante sono le novità presentate all’interno della Legge di Bilancio 2024 dove è presente un sussidio destinato alle mamme lavoratrici. È un bonus che in sostanza intende abbattere i contributi previdenziali a carico delle lavoratrici che sono alle dipendenze.
Molti sono i bonus che in questi mesi sono stati lanciati a livello statale, regionale e comunale. Tutti gli incentivi hanno come obiettivo quello di sostenere lavoratori e pensionati alle prese con la difficile situazione economica. Una delle ultime novità riguarda il bonus per le mamme lavoratrici dipendenti.
Si tratta di un sussidio che arriverà direttamente in busta paga a tutte coloro che ne avranno diritto.
La prima cosa che bisogna sottolineare è che il bonus per le mamme lavoratrici è diretto alle donne che hanno più di un figlio e fa riferimento ai contributi sociali, ovvero alla quota dei contributi previdenziali per la vecchiaia, l’invalidità e i superstiti a carico del lavoratore in busta paga.
È dedicato alle lavoratrici dipendenti sia del settore pubblico che del settore privato che hanno un contratto a tempo indeterminato. Il sussidio si diversifica nella durata in base se si tratti di una lavoratrice che ha due figli o di più ed è previsto dall’art.37 del DDL di bilancio 2024. Le lavoratrici che beneficeranno del bonus avranno diritto all’esonero totale dei contributi previdenziali per i periodi di paga dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. L’abbattimento dei contributi sarà garantito alle madri che hanno almeno tre figli fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo ed il limite massimo è di 3.000 euro annui riparametrato mensilmente.
Il bonus è esteso poi alle madri che hanno due figli grazie al taglio rafforzato del cuneo fiscale fino al decimo anno di età del figlio più piccolo. È bene sottolineare che la misura non avrà degli effetti negativi in merito alla pensione maturata delle mamme lavoratrici. Tenendo conto che l’aliquota contributiva è pari al 9,19% per le dipendenti del settore agricolo e del 8,84% per le dipendenti del settore non agricolo, le lavoratrici beneficeranno di 1.700 euro che potranno essere raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, come sostiene il decreto legislativo.
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