Cosa accade a un contratto di mutuo o prestito nel caso in cui il garante muore? Scopriamolo insieme nel testo che segue.
In genere, per sollecitare un mutuo o un prestito, viene richiesta la presenza della garanzia fideiussoria la quale comporta la presenza di un’altra persona che entra in gioco a coprire il debito nel momento in cui il debitore non è più in grado di pagare.
La figura in questione in genere prende il nome di garante e ricopre un ruolo molto importante nel momento in cui si chiede un prestito. Ma cosa accade se quest’ultimo passa a miglior vita?
Molti sono coloro che credono che se non vi sono più le garanzie che hanno reso possibile un mutuo o un prestito, il contratto viene annullato e quindi il debitore deve necessariamente offrire nuove garanzie.
In ogni caso però le cose sono ben diverse da queste supposizioni in quanto si seguono delle regole che vanno a fare l’interesse di tutte le parti coinvolte. Nel momento in cui il garante muore, il prestito resta attivo e non subisce nessuna modifica. Il debitore quindi non deve dare nessun’altra forma di garanzia in quando quella fideiussorio originale resta valida.
Quindi, l’obbligo che in passato si è assunto il garante, passa ai suoi eredi i quali vanno a subentrare nel medesimo ruolo della persona deceduta e quindi devono rispondere del debito nel momento in cui il debitore non procede con i pagamenti. Tutti gli eredi vanno quindi a rispondere al debito in maniera proporzionale alla quota ereditaria anche se ciò non esclude il fatto che nel contratto vi sia una clausola che dia la possibilità al creditore di agire anche soltanto contro un erede.
In ogni caso il testamento può vedere una ripartizione diversa dell’obbligo. Quindi, nel momento in cui il garante muore, l’istituto di credito può agire contro gli eredi nel momento in cui vi è un inadempimento. Ovviamente le modalità attraverso i quali il creditore può agire contro gli eredi dipendono soprattutto dalle condizioni del contratto.
Quindi l’obbligazione che deriva dalla fideiussione ricade soltanto su coloro che hanno accettato l’eredità in maniera proporzionale alla quota ereditaria che la legge è stabilito. Anche se il contratto vede la possibilità di richiedere il recupero del debito intero verso un solo erede, quest’ultimo può rivalersi anche sul patrimonio degli altri eredi.
Inoltre il patrimonio degli eredi, tra cui anche quello del defunto, non può essere aggredito in nessun modo fino a quando non si va ad accettare l’eredità. Ma se gli eredi rifiutano, non vi è più nessun obbligo riguardo la garanzia. Inoltre, nel momento in cui il garante muore senza lasciare eredi, il mutuo il prestito non decade in quanto il patrimonio ereditario del defunto sarà evoluto allo Stato il quale deve rispondere anche dei debiti ereditari basandosi però sul patrimonio stesso. Tale norma va a tutelare sia il debitore che il creditore, in modo che nessuno perda la garanzia su cui si è basato il prestito
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