I motivi che impediscono di comprare casa sono diversi. Fortunatamente con il Fondo prima casa si può rimedicare ad un problema.
Quando si pensa al mutuo la mente corre alla rata mensile da pagare senza superare nessuna scadenza. Ma ci sono tante altre spese da sostenere anche prima di diventare proprietario dell’immobile.
La rata mensile del mutuo è l’ultimo dei problemi in linea temporale. Prima di arrivare a sostenere il pagamento mensile occorrerà individuare una casa da comprare chiedendo il supporto di un’agenzia immobiliare (che chiederà un compenso per il servizio), fare rogito e compromesso dal notaio (i costi sono onerosi), pagare imposte e, naturalmente, il 20% del valore dall’abitazione.
Questo perché le banche in linea generale sono disposte a concedere un mutuo massimo dell’80% del valore dell’immobile. Significa che se la casa da acquistare costa 250 mila euro il compratore dovrà pagare di tasca propria 50 mila euro perché l’istituto di credito concederà al massimo un mutuo di 200 mila euro. E quale giovane dispone di tale liquidità? Sarebbe meglio se la copertura arrivasse al 90%. Grazie al Fondo prima casa è possibile.
I cittadini che non dispongono del capitale per l’acquisto della prima casa possono far riferimento ad un Fondo creato appositamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per sostenere chi non soddisfa pienamente i requisiti richiesti dalle banche. Dove mancano le garanzie per ottenere il mutuo interviene lo Stato a fare da garante al richiedente e l’istituto di credito dovrà ritenersi soddisfatto.
Possono inoltrare domanda di mutuo con garanzia dello Stato i cittadini non proprietari di immobili ad uso abitativo e con ISEE entro i 40 mila euro. Il costo della casa non dovrà superare, poi, 250 mila euro. La garanzia coprirà il 50% del credito concesso previa domanda del cittadino. Ci sono alcune famiglie che hanno la priorità di accesso al Fondo e al mutuo TEGM.
Parliamo delle giovani coppie sposate che costituiscono nucleo da minimo due anni, delle famiglie monogenitoriali con figli minori conviventi, dei giovani single di età inferiore a 36 anni e dei conduttori di alloggi popolari. Con il Decreto sostegni bis la garanzia è stata aumentata all’80% e sono stati introdotti altri beneficiari. I nuclei con tre figli entro i 21 anni e ISEE sotto i 40 mila euro, i nuclei con 4 figli entro i 21 anni e ISEE inferiore a 45 mila euro e con 5 figli o più e ISEE oltre i 50 mila euro. In questi ultimi casi la garanzia concessa sarà del 90%.
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