Napoli, esonero Garcia: cosa cambia

Dopo l’esonero di Garcia, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis deve prendere una scelta importante per il futuro del club. Tanti i nomi in ballo, poco il tempo a disposizione.

Dire che si tratti di una sorpresa è impossibile. Da settimane ormai il destino di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli sembrava segnato. Colpa dei risultati sì, ma soprattutto di un amore mai veramente sbocciato tra l’allenatore francese e la piazza. La sconfitta maturata ieri, domenica 12 novembre, in casa contro l’Empoli è stata la goccia che ha fatto definitivamente traboccare un vaso già colmo da giorni e che aveva mostrato tutte le sue crepe già in occasione del pareggio di Champions contro l’Union Berlin. Il gol di Kovalenko ha chiuso ogni discussione. Il Napoli ha imposto il silenzio stampa e entro sera ufficializzerà l’esonero di Garcia e, con ogni probabilità, anche il suo sostituto.

Garcia out, ora si cambia: un amore mai sbocciato

Che sarebbe stata una stagione complessa ce lo si poteva aspettare. Dopo un anno praticamente perfetto con Spalletti, coronato con la vittoria dello scudetto, non era facile dare continuità di risultati ed entusiasmo. La scelta presa dal presidente Aurelio De Laurentis, quella di affidare la panchina a Garcia, non era stata digerita dalla piazza fin dal primo momento. I tifosi, infatti, si aspettavano un nome di peso per poter affrontare la stagione con le stesse ambizioni. Garcia, invece, era reduce da anni fuori dal giro dei grandi club. Dopo l’exploit con il Lille e l’esperienza tutto sommato positiva alla Roma, al ritorno in Francia non aveva convinto sia con il Marsiglia sia con il Lione, scegliendo poi l’esperienza con l’Al Nassr, in Arabia Saudita, questa completamente fallimentare. De Laurentis aveva, quindi, puntato sulla voglia di riscatto di Garcia, che non è bastata.

Lo stadio San Paolo di Napoli
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Il Napoli è, al momento, quarto in classifica, con 21 punti, dieci in meno dell’Inter. Non sono, però, soltanto i risultati a non aver convinto in questi mesi, ma soprattutto la gestione, sia a livello tecnico sia a livello comunicativo. Garcia non è mai parso a suo agio con la squadra e non è mai stato amato dal pubblico.

La corsa a due: Tudor o Cannavaro?

E adesso? Adesso il Napoli deve per forza di cose cambiare, anche se potrebbe essere comunque troppo tardi. Il campionato è lungo, ma dieci punti dall’Inter sono già parecchi da recuperare. De Laurentis ha poco tempo per scegliere il nome del sostituto di Garcia. La corsa sembra essere a due. In vantaggio c’è Tudor: il tecnico croato ha dalla sua una maggior esperienza in panchina e anche il suo carattere. È, infatti, un tecnico molto duro, con modi “militari” che potrebbero essere quelli giusti per ricompattare squadra e ambiente dopo questo inizio difficile. Tatticamente, Tudor gioca sempre a tre, situazione ideale per il Napoli, anche se con il nodo di Kvara da sciogliere. Dietro Tudor fa capolino, invece, Fabio Cannavaro. Meno esperienza, ma la vicinanza tattica a Spalletti, che potrebbe tornare molto utile. Da una parte, quindi, un taglio con il passato e uno stravolgimento importante. Dall’altro, una scelta “normalizzante”, senza stravolgimenti, ma con l’obiettivo di dare serenità al gruppo.