La NASpI può essere sospesa o revocata se variano le condizioni alla base del riconoscimento. Come evitare di perdere le somme?
La NASpI è l’indennità che viene riconosciuta a coloro che perdono il lavoro in maniera involontaria.
La richiesta per il sussidio va inviata a partire dall’ottavo giorno successivo alla perdita dell’impiego ed entro 67 giorni e ha una durata massima di 24 mesi.
Ma cosa succede se, durante la fruizione dell’indennità, il beneficiario trova un nuovo lavoro, anche temporaneo? Si tratta di un dubbio molto frequente tra i disoccupati perché, se si continua a ricevere l’agevolazione pur non avendone diritto, le conseguenze possono essere molto gravi. Vediamo, dunque, in quali ipotesi la NASpI viene sospesa o revocata.
Come abbiamo anticipato, la NASpI è la misura che viene erogata a favore di coloro si ritrovano improvvisamente disoccupati per cause non riconducibili alla loro volontà.
Ha lo scopo di tutelare chi ha perso il lavoro, durante il periodo di inattività, e favorire la ricerca di un nuovo impiego.
La cifra riconosciuta equivale al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi quattro anni di lavoro, incrementato del 25% per l’eventuale somma che supera lo stipendio medio minimo garantito. Dopo il sesto mese di erogazione, però, la prestazione si riduce progressivamente del 3% ogni mese.
Ma cosa succede se, nel periodo di godimento della NASpI, il beneficiario trova un lavoro? Tale circostanza non comporta la perdita automatica dell’indennità perché è possibile continuare a percepirla, a determinate condizioni. La prestazione, tuttavia, può subire una decurtazione a seconda della tipologia di impiego e dal reddito percepito grazie a esso.
Nel dettaglio, l’ammontare della NASpI diminuisce se il percettore intraprende un nuovo lavoro autonomo e il reddito annuo prodotto è inferiore alle detrazione fiscali spettanti, cioè a 5.500 euro. In tal caso, la riduzione è pari all’80% dei redditi da lavoro.
Se, invece, il titolare dell’indennità di disoccupazione trova un lavoro stabile, l’erogazione del sussidio viene sospesa. Si tratta dell’ipotesi in cui il nuovo lavoro è di tipo subordinato, con durata inferiore a sei mesi e con un reddito annuo presunto minore di 8.145 euro.
L’interessato deve obbligatoriamente comunicare all’INPS che ha iniziato un nuovo lavoro e indicare l’importo del reddito da esso scaturente. Se omette tale comunicazione, la sospensione della NASpI si protrae per tutta la durata del nuovo rapporto lavorativo.
Il pagamento della prestazione, infine, cessa del tutto nel caso in cui il titolare trova un nuovo impiego dal quale percepisce redditi superiori a 8.145 euro oppure se stipula un contratto di lavoro subordinato con durata superiore a sei mesi.
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