C’è un’opportunità che in molti ignorano, la richiesta di un mutuo all’INPS invece che alla banca con copertura del 100%.
I cittadini possono inoltrate domanda di mutuo all’INPS invece che alla banca approfittando di vantaggi non indifferenti primo tra tutti la possibilità di coprire l’intera spesa.
Volete comprare casa ma le richieste della banca vi sembrano esagerate sia in termini di interessi che di burocrazia? L’istituto non concederà facilmente un ingente finanziamento. Dovrà controllare l’affidabilità creditizia del richiedente, verificare che abbia le reali possibilità di far fronte alle rate mensili e non concederà mai il 100% del valore della casa.
Insomma acquistare casa potrebbe diventare un vero lungo calvario. Perché non evitarlo potendo accelerare i tempi e ottenere condizioni migliori? Invece che rivolgersi ad una banca si può richiedere il mutuo all’INPS. Tale opportunità è concessa ai dipendenti pubblici che lavorano nella Pubblica Amministrazione che desiderano comprare casa, ristrutturarla, costruirla oppure acquistare un box o un posto auto.
Grandi opportunità per i dipendenti pubblici
Il mutuo o finanziamento agevolato può essere chiesto all’INPS dagli iscritti al Fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali da almeno un anno. Dovranno avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato oppure essere pensionati. Il mutuo è richiedibile per una prima casa ma il prestito è concesso anche per coprire le spese di un percorso di studi o universitario.
La durata del piano di ammortamento varia da 10 a 30 anni in base all’età del richiedente (la somma tra età e durata non può superare gli 80 anni) e ai motivi che spingono a chiedere la liquidità all’INPS. Per quanto riguarda gli importi massimi parliamo di 300 mila euro per l’acquisto di una casa, di 150 mila euro per una ristrutturazione di un immobile di proprietà e di 75 mila euro per comprare un box o posto auto. Se il finanziamento serve per l’iscrizione a corsi di studio in Italia o all’estero del richiedente o di un membro del nucleo familiare allora l’importo massimo erogabile sarà di 100 mila euro.
Naturalmente la somma effettivamente erogata sarà determinata dalle possibilità economiche di rimborso del richiedente. Condizione necessaria, poi, è che le rate mensili comprensive di interessi dovranno essere inferiori alla metà del reddito netto familiare (la somma dei redditi di ogni componente del nucleo familiare al netto delle imposte). Il prelievo delle rate avverrà con calcolo alla francese ossia con rate mensili costanti e posticipate e in funzione dei tassi fissati dall’INPS e il pagamento dovrà essere effettuato con PagoPA.