È stato approvato un nuovo pacchetto di misure per coloro che svolgono il ruolo di caregiver. Tra le agevolazioni ci sono la riduzione delle tasse e la pensione anticipata.
Il caregiver familiare è il soggetto che si occupa di una persona cara che si trova in una situazione di non autosufficienza e che, dunque, necessita di assistenza. Poiché si tratta di un’attività molto impegnativa, il caregiver si trova spesso ad affrontare situazioni di disagio.
Per sopperire a tale problematica, si è deciso di dare valore a livello istituzione a questa importante figura e di introdurre delle agevolazioni per consentire al caregiver di svolgere al meglio i propri impegni. Non sono, infatti, sufficienti le misure attualmente attive, come il Fondo usato per finanziare gli strumenti di assistenza diretta o indiretta a vantaggio dei caregivers e le due misure di pensione anticipata di Quota 41, dell’APE Sociale e di Opzione Donna.
Vediamo, dunque, quali sono i progetti per favorire una maggiore tutela dei soggetti dediti alla cura e all’assistenza delle persone affette da disabilità e non autosufficienti.
Per il pieno riconoscimento del ruolo dei caregivers, è necessaria l’approvazione di una legge organica, che preveda precisi diritti, come l’informazione, la formazione, il supporto, la valorizzazione delle competenze acquisite e forme di detassazione delle spese di cura, al pari degli altri Paesi europei.
Per questo motivo, è stato presentato un Disegno di Legge, composto da 11 articoli, nel quale sono fissati dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per il caregiver familiare e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con l’introduzione di nuovi servizi, tra cui la domiciliarizzazione delle visite.
È, poi, previsto il riconoscimento di una speciale tessera di riconoscimento come caregiver familiare, per alleggerire l’iter burocratico ai fini dell’erogazione delle prestazioni. Uno dei punti cardine del progetto è l’introduzione del diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in un rapporto a tempo parziale, con una riduzione dell’orario del 50% e il diritto a scegliere la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere, anche attraverso la domanda di trasferimento.
I caregivers familiari, inoltre, potranno ottenere la certificazione delle competenze acquisite nelle attività di cura e assistenza, ai fini del riconoscimento della qualifica di operatore sociosanitario o di altre figure professionali in ambito socio-sanitario.
Il Disegno di Legge mira a introdurre un particolare “Bonus caregiver“, del valore di 516,46 euro, per gli assistenti familiari che non lavorano e che convivono con l’assistito invalido al 100%, e la detrazione fiscale delle spese sostenute per l’attività di cura e di assistenza, nella misura del 50% ed entro una soglia massima di 10 mila euro annui.
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