Nel modello 730 si dovranno indicare i redditi di capitale, il monitoraggio fiscale e la rivalutazione dei terreni seguendo le novità 2024.
Dall’11 maggio 2024 sarà possibile presentare la dichiarazione dei redditi relativa al 2023. La scadenza è fissata al 30 settembre ma procedere tempestivamente significherà ottenere presto l’eventuale rimborso IRPEF.
Il Provvedimento del 28 febbraio 2024 ha annunciato l’approvazione del modello di dichiarazione semplificato 703/2024 relativo ai redditi prodotti nel 2023. Nell’anno in corso sarà possibile dichiarare più tipologie reddituali rispetto al precedente periodo di imposta. Da qui la Circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 8/E dell’11 aprile 2024 per chiarire tutte le novità e aiutare i contribuenti a gestire in modo autonomo la dichiarazione dei redditi e la compilazione del modello 730. Ricordiamo che i cittadini possono rivolgersi ai CAF o agli intermediari abilitati se non dovessero trovare semplice la presentazione della dichiarazione tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Guida alle novità modello 730 semplificato 2024
La prima novità è l’estensione della possibilità di utilizzo del modello 730 semplificato a tutti i contribuenti senza partita IVA ossia anche a coloro che non percepiscono redditi da lavoro dipendente o assimilati bensì redditi di capitale o altri tipi di reddito.
L’approvazione della dichiarazione semplificata 2024 ammette redditi diversi, dunque, ossia quelli che derivano
- dalla rivalutazione dei terreni,
- dal capitale di fonte estera (provenienti dall’estero e soggetti ad imposizione sostitutiva) da inserire nel Quadro L,
- dal monitoraggio fiscale (investimenti all’estero, attività finanziarie e patrimoniali estere con relative imposte dovute) da inserire nel Quadro W. Qui si dovranno indicare tutte le attività estere di natura finanziaria a titolo di proprietà o di altro diritto reale senza tener conto della modalità di acquisizione.
Tra le novità anche la possibilità di presentare il modello 730 senza sostituto d’imposta pur avendone uno seguendo, dunque, le modalità precedentemente riservati a chi non ha un datore di lavoro o sostituto d’imposta. A procedere con l’eventuale rimborso IRPEF sarà l’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente del contribuenti. In caso di conguaglio a debito, invece, le somme dovute si dovranno versare tramite modello F24 entro il 30 giugno.
La gestione di eventuali deleghe sarà più semplice grazie all’utilizzo dei servizi telematici per il modello 730. Ricordiamo che le tempistiche di pagamento del rimborso da parte dell’AdE prevedono tempi di erogazione più lunghi rispetto al versamento in busta paga o sul cedolino della pensione. I contribuenti che per evitare errori pensano di affidarsi a CAF e patronati devono procedere subito con la prenotazione di un appuntamento perché tra poco scatterà la corsa alla compilazione del 730.