Il Governo pensa a un nuovo strumento per evitare il ritorno assoluto alla Legge Fornero: Quota 84. Quali contribuenti potranno usufruirne? Ecco la verità.
Nonostante per l’accesso alla pensione di vecchiaia siano richiesti almeno 67 anni di età e 20 di contribuzione, esistono diverse alternative per smettere di lavorare prima. Ad esempio, i contributivi puri possono beneficiare del pensionamento già a 64 anni e gli invalidi a 56 anni (se donne) o a 61 anni (se uomini).
Nelle ultime settimane, l’Esecutivo è al lavoro per predisporre una nuova misura ed evitare il ritorno in toto dei requisiti imposti dalla Legge Fornero, in attesa della Riforma delle pensioni vera e propria. L’idea sarebbe l’introduzione della possibilità di richiedere la pensione anticipata contributiva anche ai cd. lavoratori misti, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996 e che, dunque, possiedono versamenti previdenziali in entrambi i sistemi, retributivo e contributivo.
Si tratterebbe di una Quota 84 aperta a tutti. Ma quali agevolazioni assicurerebbe tale sistema a coloro che ricadono nel sistema misto? Scopriamolo.
La pensione anticipata contributiva è uno strumento pensato per coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995, cioè quelli che vengono chiamati “contributivi puri”. La legge la possibilità, per tale categoria, di andare in pensione a 64 anni di età e con 20 anni di contributi.
Per poter accedere al beneficio, tuttavia, è necessario rispettare un’ulteriore condizione, relativa all’ammontare minimo dell’assegno pensionistico. Quest’ultimo, infatti, deve essere pari almeno a 3 volte l’Assegno sociale (ossia a 1.603,23 euro). Per le donne con un figlio, tale requisito si riduce a 2,8 volte l’Assegno sociale (1.496,34 euro) e per quelle con almeno due figli a 2,6 volte l’Assegno sociale (1.389,46 euro).
Come abbiamo anticipato, l’ultimo progetto del Governo prevede l’estensione della pensione anticipata contributiva anche a coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996. Si tratta di una soluzione che potrebbe assicurare numerosi vantaggi, come è già stato dimostrato dall’abolizione del presupposto dell’importo minimo (di 1,5 volte l’Assegno sociale) per i contributivi puri che intendono usufruire della pensione di vecchiaia.
Introducendo la cd. Quota 84, si darebbe la possibilità a tutti i lavoratori con 64 anni di età e 20 anni di contribuzione di andare in pensione (ovviamente se rispettando i requisiti dell’importo minimo di 3 volte l’Assegno sociale, previsto per i contributivi puri). Sottolineiamo, però, che questa soluzione, applicata ai “lavoratori misti”, che hanno versamenti prima del 1996, porterebbe all’accettazione del ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico.
La trasmissione guidata da Enrico Mentana ha raggiunto il picco di 525.000 telespettatori con il…
Lo show si articola in 8 puntate durante le quali vari "dilettanti allo sbaraglio" avranno…
Questo riconoscimento gli è stato attribuito per il suo impegno nello studio e nella promozione…
Questo evento segna una tappa importante del suo ‘Sting 3.0 World Tour’, che promette di…
La cantante è stato costretta a rinunciare ad alcune tappe del suo tour, incluse quelle…
Il silenzio del rapper aveva iniziato a farsi sentire pesantemente, soprattutto considerando la sua solita…