Si discute per l’introduzione di una tassazione dello 0,1% sui patrimoni di una determinata categoria di contribuenti. Ecco chi saranno gli interessati.
Dall’ultimo rapporto OCSE è emerso che lo 0,1% degli italiani possiede un patrimonio che eccede i 5 milioni di euro.
Per questo motivo, OXFAM, la Confederazione Internazionale di Organizzazioni non profit che si occupa della riduzione della povertà mondiale, ha proposto la predisposizione di una tassa minima dello 0,1% per i più ricchi.
Si tratta di un numero ristretto di persone, circa 50 mila, che, tuttavia, detiene quasi il triplo della ricchezza della metà meno abbiente dell’Italia. Tassare i più facoltosi significherebbe assicurare alle casse pubbliche un introito fino a 15,7 miliardi di euro all’anno e tali soldi potrebbero essere investiti nella sanità pubblica o nell’istruzione, oppure per creare nuovi posti di lavoro.
Al momento, però, l’idea di OXFAM non è stata accolta con successo, come ha sottolineato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Ma il dibattito resta acceso.
Si è spesso parlato di come tassare i più ricchi per finanziare lo Stato sociale.
In Europa, è stata lanciata una petizione per ottenere una direttiva comunitaria per l’introduzione di un’imposta patrimoniale per racimolare denaro da destinare alla transizione ecologica. C’è chi, invece, in seguito alla pubblicazione del rapporto sull’evasione fiscale da parte dell’EuTax Observatory, ha proposto una tassa minima annuale del 2% sui patrimoni superiori a 1 miliardo di euro. In questo modo, non solo si ridurrebbe l’evasione fiscale ma si garantirebbe una suddivisione più equilibrata delle risorse economiche.
Anche l’Italia è alla ricerca di uno strumento per tassare i contribuenti più facoltosi. A tal fine, è stato sottoscritto da 134 economisti provenienti da 50 università italiane il Manifesto per un’agenda “Tax The Rich“. Con tale documento si suggeriscono diversi interventi per favorire l’imparzialità del sistema fiscale italiano, assicurare una maggiore sostenibilità alle finanze pubbliche e trovare i fondi per nuove misure di giustizia sociale.
Il Manifesto contiene anche iniziative di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e propone metodi per investire nella transizione ecologica. Grande attenzione viene riservata alla necessità di reperire risorse finanziarie per migliorare la sanità e il sistema pensionistico italiano.
Anche se l’iniziativa non è ancora stata approvata dalle istituzioni, rappresenta un forte segnale di bisogno di una maggiore giustizia fiscale e di un’allocazione più equa delle ricchezze. Con il Manifesto, dunque, gli economisti sperano di essere ascoltati dalla classe politica italiana e di giungere, insieme, all’introduzione di strumenti che possano garantire maggiore correttezza del sistema di tassazione.
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