Da quest’anno è obbligatorio apporre agli annunci di affitti brevi e turistici il Codice Identificativo Nazionale. Cosa rischia chi non si adegua alla normativa?
Tutti i proprietari di immobili a uso abitativo concessi in locazione per finalità turistiche, di immobili destinati a locazioni bravi e di strutture turistico- ricettive alberghiere ed extralberghiere devono possedere il cd. Codice Identificativo Nazionale (CIN).
A introdurre la riforma è stato il Decreto Legge n. 145/2023, con lo scopo di tutelare la concorrenza e la trasparenza nelle operazioni di locazione e, soprattutto, combattere irregolarità ed episodi di evasione fiscale.
Il CIN viene attribuito dal Ministero del Turismo, tramite un’apposita procedura avviata dal locatore oppure da colui che possiede la struttura turistica. A tal fine, bisogna inviare una Dichiarazione Sostitutiva per comunicare i dati catastali dell’immobile. Si tratta di un passaggio fondamentale per assicurare regolarità e chiarezza alla stipula dei contratti di locazione breve e turistica.
Il Codice Identificativo Nazionale va sempre apposto all’esterno dell’edificio in cui si trova l’appartamento oppure la struttura alberghiera, nel rispetto di quanto indicato dalla normativa di riferimento. Il Codice, poi, deve essere specificato in tutti gli annunci di affitto pubblicati.
Allo stesso modo, gli intermediari immobiliari (cd. property manager) e i soggetti che gestiscono le piattaforme online devono indicare il Codice Identificativo Nazionale su tutti gli annunci di offerte di locazione pubblicati e comunicati.
Il CIN, dunque, è un elemento fondamentale per garantire la legittimità delle operazioni di affitto breve e turistico. Se non viene richiesto e debitamente segnalato, il locatore può incorrere in pesantissime sanzioni. Vediamo cosa si rischia.
La procedura per la richiesta del CIN non è, purtroppo, ancora stata avviata dal Ministero del Turismo.
Questo significa che, al momento, l’obbligo non è ancora effettivo. Attenzione, però, perché la maggior parte delle Regioni hanno introdotto dei propri codici identificativi, nell’attesa della predisposizione del Codice unico.
I locatori che non espongono il CIN al di fuori dell’immobile concesso in locazione per finalità turistiche possono ricevere l’irrogazione di una sanzione fino a 8 mila euro oppure di 5 mila euro, se l’omissione riguarda gli annunci pubblicitari.
Nel dettaglio, i trasgressori sono puniti con le seguenti sanzioni:
La visita gastroenterologica è un appuntamento fondamentale per chi avverte disturbi legati all’apparato digerente o…
Scopri i trattamenti esclusivi e i prodotti naturali per un benessere completo nel cuore della…
Scegliere di fare un tatuaggio è un passo che va ben oltre la semplice decorazione…
Sei un'estetista o una massaggiatrice in cerca di un'opportunità di lavoro in una SPA con…
Un concerto esclusivo per un anniversario speciale Martedì 18 febbraio, alle 20.30, il Teatro Palladium…
Un viaggio tra cultura, enogastronomia e territorio Il Lazio si prepara a brillare agli occhi…