Nuovo Decreto Scuola: da settembre cambia tutto per insegnanti e alunni

È stato approvato il Decreto per il Sostegno Didattico 2024/2025, che introduce importanti novità ai fini della tutela del diritto allo studio. Cosa prevede?

Il Parlamento ha approvato il testo di conversione in legge del Decreto Legge n. 71 del 31 maggio 2024, contenente la normativa relativa al sostegno didattico per l’anno scolastico 2024/2025 e ad alcuni elementi per l’Università e la ricerca.

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Cosa prevede il nuovo Decreto Scuola? (cityzen.it)

L’obiettivo della riforma è la predisposizione di misure adeguate per incrementare i percorsi di specializzazione sul sostegno didattico, per gli alunni con disabilità. Possono beneficiarne coloro che hanno prestato servizio per almeno 3 anni negli ultimi 5 sui posti di sostegno.

Si tratta di un provvedimento essenziale, in virtù del ruolo che riveste l’insegnante di sostegno. È, infatti, un punto di riferimento per gli alunni affetti da disabilità, perché garantisce l’integrazione di tali scolari con il resto della classe e li agevola nella fase di apprendimento scolastico, offrendo strumenti adeguati alle loro esigenze. Ma analizziamo il testo del Decreto Scuola e scopriamo quali sono le principali innovazioni.

Decreto Scuola: nuovi strumenti per favorire l’integrazione

Con il Decreto sul Sostegno Didattico, è stata prevista una nuova offerta formativa da parte di INDIRE (l’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa), che si aggiungerà a quelle già previste dalle Università. Il Ministero dell’Istruzione, poi, dovrà specificare i requisiti dei docenti specializzati, la procedura di accesso ai nuovi percorsi, i costi e la modalità di svolgimento dell’esame finale.

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Il Decreto Scuola favorirà l’inclusione degli studenti (cityzen.it)

Nel dettaglio, potranno iscriversi ai percorsi formativi specifici di INDIRE o delle Università coloro che hanno superato un apposito percorso per il sostegno organizzato da un’Università accreditata o che hanno un procedimento pendente per il riconoscimento del titolo o un contenzioso giurisdizionale per mancata conclusione del riconoscimento.

Il Decreto, poi, stabilisce il riordino delle funzioni di INDIRE, tramite l’adozione di uno specifico statuto, ad opera di un commissario straordinario, nominato dal Presidente del Consiglio su proposta del Ministro dell’Istruzione e sentito il Ministro dell’Università e della Ricerca.

Un degli aspetti principali del Decreto, tuttavia, è la possibilità di assicurare la continuità degli insegnanti a tempo determinato su posti di sostegno, in modo tale da garantire agli alunni beneficiari un percorso di studi più sereno e stabile. A tal fine, le famiglie potranno chiedere che il docente specializzato venga riconfermato sullo stesso posto dell’anno antecedente, con diritto di precedenza sugli altri docenti in graduatoria a tempo determinato.

Infine, il nuovo provvedimento stabilisce che i titoli di laurea conseguiti entro l’Anno Accademico 2018/2019 saranno ancora validi per l’accesso al ruolo di educatore dei servizi educativi per l’infanzia.

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