L’OMS ha lanciato l’allarme per la diffusione di un virus molto pericoloso, che causa gravi infezioni. Come difendersi?
È scattata l’allerta per la rapida trasmissione del virus Oropouche che, dal Sud America, sta colpendo diversi Paesi, tra cui l’Italia. Al momento, sono stati scoperti più di 8 mila casi, tra cui due decessi in Brasile, ma gli esperti ritengono che l’infezione si allargherà ben presto a nuove aree.
Per questo motivo, l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un avviso epidemiologico di elevato rischio per alcuni Stati, per evitare che il contagio diventi incontrollabile. L’OPS (l’Organizzazione Panamericana della Salute), inoltre, ha sottolineato che la diffusione geografica e l’incremento dei casi gravi impongono una sorveglianza più accurata.
Una serie di fattori, come il cambiamento climatico e la deforestazione, hanno, purtroppo, facilitato la propagazione del virus in tutto il mondo, anche nelle zone dove finora non c’era stato pericolo. Ma quali sono i sintomi dell’infezione e cosa rischiano i soggetti che la contraggono? Scopriamolo.
Virus Oropouche: come si trasmette? I consigli per la cura e la prevenzione
Il virus Oropouche (OROV), è un’arbovirosi, si diffonde tramite gli artropodi e, in particolare, con la puntura del moscerino Culicoides paraensis, situato soprattutto in ruscelli, stagni e paludi, e delle zanzare Culex quinquefasciatus. Non ci sono, invece, basi scientifiche che dimostrano una trasmissione da uomo a uomo.
È un virus che si trova principalmente in America Centrale e Meridionale, ma, a luglio 2024, sono stati registrati dei casi anche in Europa, tra cui l’Italia. In Brasile, è diventata la seconda malattia virale più diffusa dopo la dengue.
I sintomi si manifestano dopo un periodo che va dai 4 agli 8 giorni dopo la puntura e possono essere scambiati con quelli che caratterizzano altre malattie virali, perché prevedono: febbre improvvisa, mal di testa, rigidità e dolore muscolare e articolare, brividi, nausea e vomito, rush, diplopia (visione doppia) e, nelle ipotesi più gravi, meningite asettica.
Nella maggior parte dei pazienti, i fastidi scompaiono dopo 7 giorni, ma la convalescenza può protrarsi anche per settimane. Al momento non c’è un vaccino contro il virus né una cura farmacologica specifica. La diagnosi per infezione da virus Oropouche viene effettuata con apposite analisi di laboratorio.
Per bloccare la diffusione, è essenziale la prevenzione. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di seguire delle semplici regole, come usare repellenti chimici per insetti, indossare sempre indumenti che coprono gambe e braccia, installare zanzariere, evitare ristagni d’acqua e ridurre le attività all’aperto durante i periodi di maggior diffusione, ossia all’alba e al tramonto.