Opzione Donna è uno scivolo di pensionamento anticipato del sistema previdenziale italiano dedicato alle lavoratrici.
Tra le misure di pensionamento che permettono di lasciare il mondo del lavoro in anticipo rispetto la pensione di vecchiaia c’è Opzione Donna. Questo scivolo nel tempo è diventato sempre meno conveniente e poche lavoratrici lo scelgono.
Andare in pensione in Italia non è semplice. Certo le misure previste dal sistema previdenziale non sono poche ma il problema è che si rivolgono solo a poche categorie di cittadini e richiedono condizioni a volte impossibili da accettare. La prima discriminante sull’uscita anticipata riguarda il numero dei contributi maturati. Per poter andare in pensione prima dei 67 anni di età occorrerà aver accumulato molti anni di contribuzione.
Addirittura 42 anni e dieci mesi per la pensione anticipata ordinaria (un anno in meno per le donne) e 41 anni per le pensione precoci o Quota 103. Tanti lavoratori non possono contare su una carriera lunga e continuativa tale da permettere l’accesso a queste o altre misure. Dove si raggiungono i requisiti anagrafici e contributivi, poi, ci sono altre condizioni da valutare come il sistema di calcolo contributivo e le finestre di decorrenza molto lunghe.
Opzione Donna permette il pensionamento nel 2024 a condizione che caregiver, invalide al 74%, disoccupate abbiano maturato 35 anni di contributi e compiuto 60 anni di età se non hanno figli, 59 anni con un figlio e 58 anni con due figli. In più, lo scivolo prevede il sistema contributivo per il calcolo della pensione indipendentemente dall’anno in cui si sono iniziati a versare i contributi. Significa accettare un taglio dell’importo pensionistico di entità variabile, tra il 10 e il 30% in base ai contributi accumulati prima del 1996.
C’è un’altra questione che le lavoratrici devono considerare. La lunga finestra di decorrenza ossia il periodo di tempo che passa dal raggiungimento dei requisiti al pagamento del primo rateo pensionistico. Le lavoratrici dipendenti devono attendere 12 mesi, quelle autonome 18 mesi. Ma entriamo ancora più nello specifico con riferimento a quanto precisato dall’INPS lo scorso 6 giugno sulla base delle indicazioni della Legge di Bilancio 2024.
Per le dipendenti del settore pubblico, delle Poste, delle Ferrovie, delle aziende elettriche la decorrenza del pagamento scatta nel momento della presentazione della domanda di pensionamento con Opzione Donna. Per le lavoratrici del comparto scuola i pagamenti inizieranno il 1° settembre 2024 e, infine, per le lavoratrici del settore delle arti Afam i versamenti scatteranno il 1° novembre 2024.
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