Anche se ogni anno si parla di abolire l’ora legale, alla fine i Paesi decidono di continuare con questo metodo utile a risparmiare energia.
Quest’anno, così come i prossimi a meno che non succeda qualcosa di particolare, l’ora legale scatterà nel mese di marzo, e saremo proiettati un po’ di più verso l’estate.
Infatti forse non tutti sanno che l’ora legale veniva anche chiamata “ora estiva”, perché tecnicamente è un orario utilizzato appunto durante la bella stagione. Lo scopo è quello di sfruttare al massimo le ore di sole, per risparmiare energia.
Infatti l’abolizione di questo sistema è chiesto da anni dai Paesi del Nord Europa (che vedono pochi benefici in tal senso) mentre per il Mediterraneo ci sono evidenti motivi per continuare ad usare l’ora legale.
Ora legale o estiva, ecco quando devi spostare le lancette un’ora in avanti
Quest’anno il passaggio dall’ora solare a quella legale avverrà in una data molto particolare, ovvero il 31 marzo, e quindi proprio in occasione della Pasqua.
Anzi, più precisamente, tutti dovremo spostare in avanti le lancette nella notte tra sabato 30 e domenica 31, alle 2 di notte. In pratica dormiremo un’ora di meno, ma la bella notizia è che questo evento ci avvicina un po’ di più alla bella stagione.
Con le giornate illuminate dal sole più a lungo, non solo risparmiamo energia, ma beneficiamo anche di effetti positivi sull’organismo. Anche se alcune persone possono soffrire il cambio dell’ora e avvertire qualche disagio nei giorni successivi.
Quest’anno, come detto, il passaggio all’ora legale avverrà in concomitanza della Pasqua, ma ovviamente ogni anno le lancette si spostano durante l’ultima domenica di marzo, ed è solo un caso che nel 2024 i due eventi si siano incrociati.
La stessa regola si applica al ritorno dell’ora solare, che per Legge viene attuata l’ultima domenica di ottobre. In quel caso, le lancette tornano indietro di un’ora, sempre tra le tre e le due di notte.
Il fatto che sia stata individuata la domenica per cambiare l’ora non è casuale, infatti la volontà è quella di diminuire eventuali disagi dovuti all’organizzazione. La maggior parte delle persone di domenica non lavora, e dunque può affrontare il leggero “effetto jet-lag” con più tranquillità.