Come si coltiva la pianta Ortensia e quali sono gli aspetti da sapere per curarla e farla crescere nel modo migliore
È una pianta bellissima, che adora l’ombra e la terra grassa, l’Ortensia: ecco a seguire alcuni aspetti importanti da sapere sulla sua coltivazione, la cura e per far si che cresca per bene.
Quando si parla dell’Ortensia si fa riferimento ad una splendida pianta, resistente all’inverno e che, qualora curata, in primavera saprà donare tanti fiori. La pianta in questione è ideale per l’abbellimento delle aiuole e dei giardini, in virtù dei suoi colori accesi. Risulta essere anche molto forte e riesce ad adattarsi ai vari tipi di terreno e alle varia condizioni del clima, a patto che non le manchi una buona quantità di acqua.
Di origine asiatica, proviene dalla Cina, dal Giappone e dall’America meridionale, ed appartiene alla famiglia delle Hydrangeaceae. Tra le sua caratteristiche, la capacità di variare il colore dei petali dei fiori a seconda dell’acidità del terreno. Se è più acido, i fiori potrebbero più facilmente esser azzurri, in caso contrario, tendenti al rosa/rosso.
Chi optasse per la coltivazione dai semi, potrà scegliere se farla in semenzaio o in piena terra. La pianta si riproduce anche per talea, e si procede nel lasso di tempo che va da aprile – ottobre, andando a prendere talee all’incirca di 10cm. Dovranno essere interrate nel vaso ampio e capiente a sufficienza.
Chi invece intendesse comprare la pianta al vivaio, potrà procedere alla messa a dimora a maggio oppure fra ottobre – novembre. Prima della messa a dimora delle piccole piante, occorre fare una vangatura profonda del terreno, cosicché sia più morbido; successivamente si potranno mettere le piantine, ricordandosi di annaffiare abbondantemente.
Nel corso dell’inverno e con temperature particolarmente basse, il terreno va coperto tramite la pacciamatura, e mettendovi foglie o paglia. Nel caso della concimazione del terreno, è bene ricordarsi di usare fertilizzanti naturali.
Come coltivare e curare l’Ortensia: la guida e i diversi aspetti preziosi da sapere
Una splendida pianta, dunque, l’Ortensia, da poter coltivare godendo della sua bellezza. Si tratta di una pianta che preferisce il clima fresco e mite con temperature non troppo alte, e per tale ragione, chi vivesse in zone molto calde dovrà posizionare la pianta in posti riparati dal sole e dalla luce diretta. Per quel che riguarda l’annaffiatura, la pianta chiede siano abbondanti e in tal modo si manterrà il terreno sempre umido.
Non bisogna però fare ristagni di acqua e occorre tenere a mente che le annaffiature maggiormente abbondanti dovranno esservi nel periodo della gemmazione. Dalla minore frequenza, invece, dopo la fioritura. Rispetto alla potatura, questa va fatta dopo la fioritura, andando a rimuovere i fiori secchi. Affinché la fioritura sia regolare, occorre potarla tutti gli anni. Passando invece al punto della fioritura, l’Ortensia, dà vita a splendidi fiori rossi, bianchi, blu e rosa. Generalmente, la fioritura ha luogo tra primavera ed estate.
Nel caso della coltivazione in vaso, va tenuto presente che quella in questione è una pianta ornamentale decorativa, adatta a dimorare tanto in giardino quanto in ampi vasi. I suggerimenti sono gli stessi della coltivazione in giardino, e quindi innaffiare fatte con costanza e regolarità. La temperatura ideale per la crescita si aggira, all’incirca, sui diciotto gradi.
In previsione del periodo invernale, la pianta va protetta, per quanto sia resistente al freddo. Si ricoprirà dunque il terreno con uno strato abbondante di pacciamatura, tenendo al caldo le radici. Dopodiché, si passerà a circondare la pianta con la copertura in plastica oppure con una leggera gabbia metallica, per sostenere un telo trasparente. Attenzione poi a quando si dovranno rimuovere telo e gabbia, l’operazione andrà svolta delicatamente.
Nel periodo che vede arrivare l’autunno e l’inverno, si potrà trapiantare l’Ortensia, o procedere alla divisione dell’arbusto che ha dato rilevanti esiti. Al contempo, si potrà anche procedere alla rimozione dei rami secchi e all’impegno del compost in abbondanza, così da rafforzarla.