L’Assegno di Inclusione ha ufficialmente preso il posto del Reddito di Cittadinanza, ma non tutti sanno che esiste un metodo per aumentare l’importo fino a 630 euro al mese.
Dal 1° gennaio 2024 è entrato in vigore l’Assegno di Inclusione, una misura che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza ma che presenta una serie di differenze con quest’ultimo. L’Assegno di Inclusione, infatti, spetta alle famiglie in cui ci sono membri over 60, minorenni, invalidi almeno al 67%, caregivers di disabili gravi o soggetti che sono stati presi in carico dai servizi sociali, assistenziali e sanitari comunali.
La misura, in altre parole, viene riconosciuta solo in favore dei cd. fragili. Per tutti gli altri soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, è possibile richiedere il Supporto Formazione e Lavoro, che ha lo scopo di incentivare la formazione e l’inserimento lavorativo.
Anche se, per certi versi, l’Assegno di Inclusione può apparire limitante rispetto al Reddito di Cittadinanza, i percettori che hanno compiuto 67 anni di età, hanno diritto a dei benefici. Al raggiungimento di tale requisito anagrafico, infatti, l’importo del sussidio, si innalza fino a 630 euro al mese. Vediamo come si ottiene la maggiorazione.
Per i nuclei familiari percettori dell’Assegno di Inclusione in cui ci sono membri con almeno 67 anni di età, sale il limite reddituale annuale da rispettare per percepire la misura, da 6 mila a 7.560 euro. Per tali soggetti, l’importo dell’Assegno di Inclusione può arrivare fino a 630 euro al mese. Per chi vive in affitto (con contratto regolarmente registrato), inoltre, è prevista una somma aggiuntiva di 150 euro al mese.
Uno dei dubbi più frequenti tra i soggetti che beneficiano dell’Assegno di Inclusione riguarda la necessità o meno di presentare richiesta per l’Assegno Sociale al raggiungimento dei 67 anni di età, soprattutto nell’ipotesi in cui non possano contare su una pensione contributiva.
In tal caso, però, bisognerebbe calcolare il reddito familiare. Se, infatti, chi percepisce l’Assegno di Inclusione matura un’età anagrafica superiore a 67 anni e possiede una pensione di vecchiaia con meno di 20 anni di contribuzione, con l’ammontare della prestazione previdenziale minore di 630 euro al mese, continuerà ad avere diritto all’Assegno di Inclusione per aumentare la prestazione e ricevere più soldi.
Se non possiede altri redditi, invece, chi percepisce l’Assegno Sociale ha diritto a una cifra di 534,41 euro al mese. Per questo motivo, bisogna attentamente valutare la propria situazione prima di scegliere quale prestazione richiedere.
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