Alcune categorie di soggetti possono accedere alla pensione anche a 51 o 56 anni di età, ma solo se rispettano precisi requisiti. A chi spetta questo diritto?
Per poter smettere di lavorare con la pensione di vecchiaia ordinaria sono, attualmente, necessari almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi.
In alcuni casi, tuttavia, è possibile accedere alla pensione anticipata, con requisiti decisamente ridotti. Le formule per tale beneficio sono numerose, ma particolarmente interessanti sono quelle destinate a specifiche categorie di soggetti, le cd. categorie protette.
Vediamo, dunque, in cosa consiste l’agevolazione e in che modo si può richiedere.
Pensione anticipata con deroghe Amato: in cosa consiste e a chi è destinata?
I soggetti che hanno un grado di invalidità pari almeno all’80% hanno la facoltà di beneficiare delle cd. deroghe Amato.
Si tratta di tre differenti misure, grazie alle quali si può andare in pensione a 61 anni, se uomini, o a 56 anni, se donne. Nel dettaglio, sono necessari tali requisiti:
- almeno 15 anni di contributi (pari a 780 settimane) prima del 1992;
- autorizzazione all’accredito dei versamenti volontari entro il 24 dicembre 1992;
- almeno 25 anni di contributi, dei quali 15 effettivi e derivanti da lavoro dipendente e 10 anni lavorati in maniera discontinua.
I non vedenti, invece, possono andare in pensione a 56 anni, se uomini, o a 51 anni, se donne.
È, però, necessario che gli invalidi all’80% o i non vedenti siano iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria INPS o alle forme di previdenza sostitutive. Il beneficio è, invece, precluso ai dipendenti pubblici e ai lavoratori autonomi.
La normativa di riferimento prevede anche una finestra mobile di 12 mesi per l’accredito della prima rata di pensione, che si calcola a partire dalla maturazione di tutti i requisiti richiesti. L’importo della prestazione, invece, viene determinato tramite gli stessi metodi previsti per la pensione ordinaria, ossia retributivo, contributivo o misto, senza penalizzazioni.
È opportuno sottolineare, infine, che la pensione anticipata a 51 o 56 anni spetta a coloro che hanno ottenuto il riconoscimento del proprio stato di handicap da parte di una Commissione INPS. Sono, tuttavia, validi anche riconoscimenti da parte di altri Enti, che vengono usati dalla Commissione medica dell’Ente di previdenza a sostegno del proprio accertamento.
Tale orientamento è stato specificato dalla Corte d’Appello di Torino, con la sentenza n. 467/2020. I giudici hanno, infatti, accolto un ricorso presentato dai legali di Inca Cgil di Alessandria, precisando che i requisiti sanitari validi per il riconoscimento del diritto alla pensione anticipata con le deroghe Amato sono quelli riconosciuti in seguito ad apposito accertamento medico. In pratica, si prende in considerazione il solo presupposto dell’invalidità, che non deve essere inferiore all’80%.