Pensione: arrivano le 10 vie per andarci prima, tanti stanno già approfittando
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Flavia Scirpoli
11 mesi ago
Dopo una vita di lavoro e di sacrifici, chi sogna la tanto desiderata pensione ha 10 modi per poterci andare prima.
Dopo anni di lavoro e sacrifici, ogni lavoratore si merita la tanto desiderata pensione. Per ottenerla è necessario raggiungere due requisiti fondamentali: quello contributivo (vale a dire i contributi versati) e quello anagrafico (cioè l’età raggiunta).
Per questo motivo per tanti lavoratori la pensione potrebbe essere ancora molto lontana. Fortunatamente esistono 10 vie per poterci andare prima.
Le 10 vie per poter andare prima in pensione
In tutta Europa le riforme previdenziali sembrano allinearsi tutte su un’innalzamento dell’età pensionabile. Però, i tanti lavoratori che sono scoraggiati perché la pensione sembra ancora lontana, possono provare ad andarci prima con una delle modalità previste dal nostro ordinamento.
Infatti ci sono 10 vie per poter andare prima in pensione:
Quota 100: è la possibilità di accedere prima alla pensione per i soggetti che nel triennio 2017/2019 abbiano raggiunto l’età di almeno 62 anni e 38 anni di contributi (anche maturati presso più gestioni previdenziali, purché facciano riferimento a periodi non coincidenti). Questi requisiti devono essere stati conseguiti tassativamente entro il 31 dicembre 2019, anche se la domanda si può presentare negli anni successivi.
APE sociale: permette di andare in pensione prima a chi ha raggiunto i 63 anni d’età. Il sussidio mensile di pensione non può essere superiore a 1500 euro fino al compimento dei 67 anni (l’età attualmente prevista per andare in pensione). Oltre al requisito anagrafico, è necessario possedere altri requisiti per poter usufruire dell’APE sociale e cioè:
assistere un parente entro il primo grado affetto da grave disabilità da almeno 6 mesi e aver maturato almeno 30 anni di contributi;
avere una capacità lavorativa ridotta almeno del 74% e aver maturato almeno 30 anni di contributi;
aver svolto un lavoro usurante per almeno 7 anni nell’ultimo decennio oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni, purché si abbia un’anzianità contributiva di almeno 36 anni;
aver concluso da almeno 3 mesi la fruizione dell’intera indennità di disoccupazione e avere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Chiunque abbia questi requisiti può richiedere l’APE sociale all’INPS o entro il 31 marzo o entro il 15 giugno. Eventualmente si può presentare domanda tardiva entro il 30 novembre (queste richieste verranno considerate solo fino all’esaurimento delle risorse disponibili).
Opzione Donna: alcune lavoratrici possono andare in pensione prima dei 60 anni purché abbiano almeno 35 anni contributi e un’età anagrafica di almeno 58 anni, se dipendenti, e di almeno 59 anni, se autonome. Inoltre, se dipendenti, l’attività deve essere cessata; se autonome, questo non è necessario. Questi requisiti devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2021.
Fondi di solidarietà bilaterali: permettono di andare in pensione ai lavoratori dei settori che non sono coperti dalla Cassa Integrazione salariale e che maturino i requisiti per la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata entro 5 anni. Questi fondi sono una misura di sostegno al reddito di cui si può usufruire in costanza del rapporto di lavoro, nei casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa previsti dalle leggi sull’integrazione salariale ordinaria o straordinaria.
Pensione anticipata: possono ottenerla coloro che hanno compiuto 67 anni e abbiano raggiunto 20 anni di contribuzione. Secondo la Legge Fornero, spetta anche a coloro che abbiano maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.
Pensione per lavoratori precoci: vale a dire per coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni. È necessario aver maturato almeno 12 anni di contributi e possedere uno di questi altri requisiti:
essere disoccupati e aver concluso da almeno 3 mesi la fruizione dell’intera indennità di disoccupazione;
assistere a persone con handicap grave o ultrasettantenni con patologie invalidanti;
avere una capacità lavorativa ridotta almeno del 74%;
svolgere lavori usuranti;
aver svolto dei lavori molto pesanti per almeno 7 anni nell’ultimo decennio oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni.
I lavoratori che raggiungono i 41 anni di contributi entro il 2026, possono accedere alla pensione anche se non possiedono questi requisiti.
Pensione per lavoratori usurati, specifica per coloro che svolgono lavori particolarmente usuranti, vale a dire:
quello svolto ad esempio dai palombari, in ambienti stretti, presso cave, miniere o gallerie, ad alte temperature, in cassoni ad aria compressa, che prevedono l’asportazione di amianto o lavorazione del vetro cavo;
lavoro notturno svolto su turni;
lavoro che prevede la ripetizione dello stesso ciclo produttivo, ad esempio nelle catene di montaggio;
lavoro di conduzione di veicoli per il servizio pubblico di trasporto collettivo.
In particolare spetta a coloro che hanno svolto l’attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni o per almeno metà della vita lavorativa. Il requisito richiesto per loro per andare in pensione prima è di aver maturato almeno 35 anni di contributi ed avere almeno 61 anni e 7 mesi d’età.
Contratto di espansione: è un’altra modalità per andare in pensione prima, di cui possono beneficiare i lavoratori dipendenti delle imprese con almeno 50 unità, che siano interessate ad una riqualificazione del personale, mediante cessazione di rapporti lavorativi (prepensionamento) e nuove assunzioni. Le imprese, mediante una consultazione sindacale, possono decidere l’uscita anticipata mediante prepensionamento dei lavoratori che:
si trovino a non più di 5 anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o della pensione anticipata;
abbiano raggiunto i requisiti contributivi per la pensione.
In pratica i lavoratori, per andare in pensione anticipata, dovranno avere almeno 62 anni e 20 anni di contributi oppure almeno 37 anni di età e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), a prescindere dall’età.
Isopensione, consente ai lavoratori in imprese con esubero di personale di poter andare in pensione 7 anni prima. I lavoratori che ne possono beneficiare percepiranno una rendita di importo pari alla futura pensione.
Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA), permette di andare in pensione prima ai lavoratori iscritti alla previdenza integrativa. Questi lavoratori possono ottenere così in anticipo una rendita temporanea dal proprio fondo pensione, prima di andare in pensione obbligatoria (una volta raggiunti i requisiti). È possibile richiedere la RITA non più di 5 anni dal raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, oppure quando mancano 10 anni dal raggiungimento dell’età pensionabile, se si è disoccupati da 2 anni.
Con queste 10 modalità è possibile andare in pensione prima di aver raggiunto i requisiti per la pensione obbligatoria (attualmente fissata a 67 anni) e godersi il meritato riposo dopo anni di lavoro.