Se di lavorare non ne puoi proprio più ma la pensione è lontana, ecco come puoi andarci già ora: il metodo che non conosce nessuno
Dopo una vita trascorsa al lavoro, andare in pensione è un diritto di qualunque professionista ed è un traguardo da festeggiare, poiché indica il momento a partire dal quale si può ritornare ad essere padroni del proprio tempo e ci si può dedicare finalmente alla propria famiglia, alle proprie passioni e a sé stessi. Se però nel tuo caso questo traguardo è ancora troppo lontano, ecco come puoi cercare di avvicinarlo.
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Nonostante la Legge di Bilancio 2024 non abbia modificato il sistema previdenziale del nostro paese, sebbene molti lavoratori ci speravano, di fatto esistono alcuni metodi con i quali si può provare ad andare in pensione prima del tempo. Ecco quindi cinque soluzioni efficaci: scopri quella più adatta a te e inizia a pianificare il tuo futuro lontano dall’ufficio.
Come andare in pensione prima del tempo
Il primo metodo è quello della Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita) e riguarda chi si è iscritto a un fondo per la pensione complementare integrativa: queste persone hanno la possibilità di smettere di lavorare con 5 o 10 anni di anticipo rispetto ai classici 67 anni richiesti dalla legge attuale. Di fatto, la Rita è rivolta a chi ha un’anzianità lavorativa di almeno 20 anni, è iscritto a una forma di previdenza complementare da almeno 5 anni ed ha cessato l’attività lavorativa.
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C’è poi la deroga al requisito contributivo previsto dalla legge Amato del 1992, che consente a chi ha 15 anni di contributi di andare in pensione. Di fatto, si deve avere 15 anni di contributi, con un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni: di fatto, però, in questo caso per beneficiare della pensione anticipata è necessario che tale anzianità assicurativa sia antecedente al 1995.
Altro caso è quello dei lavoratori che possono andare in pensione a 67 anni, come vuole la legge, ma con 5 mesi di anticipo. In questo caso, possono accedervi i lavoratori addetti ad attività faticose, pesanti e gravose (indicate nella circolare Inps 126 del 28 dicembre 2018) e devono avere almeno 30 anni di contributi versati.
Ci sono poi le pensioni casalinghe, riservate a chi ha almeno 57 anni e ha versato i contributi per almeno 5 anni: in questo caso, è necessario essere iscritti al Fondo Casalinghe e Casalinghi dell’Inps. Ultima ma non per importanza la pensione anticipata su proposta aziendale: introdotta dalla legge Fornero, consente alle aziende con più di 15 dipendenti di accordarsi con un lavoratore per mandarlo in pensione anticipata di massimo 7 anni, così da anticiparne l’uscita e favorire l’ingresso di nuova forza lavoro.