È possibile accedere alla pensione di vecchiaia anche prima di aver compiuto 67 anni. Vediamo cosa bisogna fare.
Non tutti ne sono a conoscenza ma c’è una misura che consente di accedere alla pensione di vecchiaia molto prima dei 67 anni. Vediamo quali requisiti bisogna soddisfare.
In Italia l’età per accedere alla pensione di vecchiaia è stata portata a 67 anni dalla legge Fornero. Secondo tale legge per andare in pensione è necessario aver compiuto almeno 67 anni e avere almeno 20 anni di contributi. Questa misura piace poco a gran parte dei lavoratori che ritengono eccessivo dover lavorare fino a 67 anni. Senza contare che un’età pensionabile spostata così in avanti, sicuramente non favorisce il ricambio generazionale nel mondo del lavoro.
Esistono tante misure di pensione anticipata ma tutte esigono un requisito contributivo molto alto. Per andare in pensione con Quota 103, ad esempio, bisogna aver maturato almeno 41 anni di contributi; non meno di 35 anni per Opzione donna e almeno 30 per Ape sociale. Queste due misure, tra l’altro, si rivolgono solo a categorie lavorative specifiche e non sono fruibili da tutti. C’è poi la pensione anticipata ordinaria ma è necessario avere più di 42 anni di contributi o più di 41 per le donne. Non tutti lo sanno ma c’è un modo per accedere alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi e prima di aver compiuto 67 anni.
Nel nostro Paese per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario aver compiuto almeno 67 anni. Tutte le misure di pensione anticipata in vigore fanno sconti sull’età ma chiedono di aver maturato molti anni di contributi. Ma c’è una misura attualmente in vigore in Italia che permette di andare in pensione con solo 20 anni di contributi e molto prima di aver compiuto 67 anni. Vediamo di cosa si tratta e quali requisiti è necessario soddisfare.
Chi ha un’invalidità specifica pari o superiore all’80% può accedere alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi a 61 anni se è un uomo o a 56 anni se è una donna. Questa misura si rivolge unicamente ai lavoratori dipendenti del settore privato: restano, dunque, esclusi i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi.
L’interessato dovrà sottoporsi ad una visita davanti ad una commissione che dovrà riconoscere la sua invalidità e, soprattutto, la percentuale. Attenzione: non basta la generica invalidità civile. Deve trattarsi di un’invalidità specifica che renda possibile al soggetto lo svolgimento della propria professione. Ad esempio, nel caso di una sarta, deve trattarsi di invalidità alle mani. In tal caso, se una persona ottiene il riconoscimento dell’invalidità specifica almeno all’80% e ha maturato almeno 20 anni di contributi, potrà andare in pensione di vecchiaia a 61 anni o, addirittura, a 56. Dunque con un anticipo rispetto alla legge Fornero di 6 anni o addirittura di 11.
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