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Pensioni militari e Polizia di Stato: nuovi requisiti nel 2024

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Claudia Savanelli

Davvero cambiano le regole per le pensioni del personale del comparto Difesa e Sicurezza oppure è una fake news? Facciamo chiarezza.

Recentemente è circolata la notizia di un possibile cambiamento dei requisiti per l’accesso alle pensioni (in peggio).

Cambiano le regole delle pensioni? (cityzen.it)

A essere coinvolti da tale notizia anche il personale militare e della Polizia di Stato. Notizia che ha destato preoccupazione soprattutto per chi è prossimo al pensionamento. Le voci sono vere oppure si tratta di una fake news? Scopriamolo insieme.

Pensioni militari e Polizia: nuove regole nel 2025 e 2026, ecco cosa cambia

Il personale del comparto Difesa e Sicurezza può tirare un sospiro di sollievo perché la notizia circolata in questi giorni su un possibile inasprimento dei requisiti che avrebbero come conseguenza un ritardo dei pensionamenti è falsa.

Pensione militari e Polizia (cityzen.it)

In realtà, ci saranno dei cambiamenti nei requisiti ma la causa è l’adeguamento alla speranza di vita, un meccanismo di aggiornamento automatico che si applica su requisiti anagrafici e su quello contributivo.

All’inizio l’adeguamento cambiava ogni 5 anni, per poi diminuire a 3 anni fino ad arrivare ad avere una cadenza biennale dal 2021. In realtà, non è più cambiata dal 2019 poiché la speranza di vita della popolazione italiana non è aumentata negli ultimi anni. Anzi, anche per il biennio 2025/2026 l’aspettativa di vita è risultata negativa ed è per questo che il governo ha congelato i requisiti per la pensione (compresa quella anticipata) fino a dicembre 2026. Di conseguenza il prossimo adeguamento alla speranza di vita ci sarà dal 1° gennaio 2027.

Cosa cambia per i militari e la Polizia di Stato? Per il momento assolutamente niente; infatti, chi andrà in pensione oggi non avrà grosse sorprese. Per quanto riguarda il futuro, invece, ci potrebbe essere (forse) uno slittamento di due o tre mesi al massimo.

Attualmente i suddetti lavoratori possono raggiungere la pensione di vecchiaia al compimento di un’età anagrafica compresa tra i 60 e i 65 anni di età, dipende dal grado e dai singoli ordinamenti di appartenenza. In aggiunta, però servono anche almeno 20 anni di contributi.

In alternativa, possono lasciare il mondo del lavoro in anticipo se si raggiungono le seguenti condizioni:

  • almeno 58 anni di età anagrafica e 35 anni di contribuzione;
  • con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età;
  • almeno 54 anni di età e con la massima anzianità contributiva, ovvero 80% prima del 31 dicembre 2011.

Comunque è necessario precisare che gli eventuali cambiamenti nei requisiti per il pensionamento non riguardano solo i militari e la Polizia ma tutti i lavoratori. Infatti, l’adeguamento alla speranza di vita si applica su tutte le pensioni.

Claudia Savanelli

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