Per le famiglie in difficoltà arriva il nuovo Bonus fino a 11.000 euro, tutte le informazioni

Con l’Assegno di Inclusione è possibile ottenere somme molto elevate fino a toccare gli 11mila euro. Quali requisiti soddisfare?

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale ha istruito i cittadini sulla richiesta del nuovo Bonus dedicato alle famiglie in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. Bisognerà fare attenzione per non rischiare di perdere molti soldi.

Bonus per le famiglie fino ad 11 mila euro all'anno
Quali famiglie riceveranno 11 mila euro? (Cityzen.it)

L’Assegno di Inclusione è la misura che insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. La carta RdC continuerà ad essere attiva fino al 30 giugno 2024 per permettere ai percettori di utilizzare il residuo di soldi presente sulla ricaricabile ma non verrà effettuata alcuna erogazione. Per non rimanere senza aiuti occorrerà fare domanda, dunque, di una delle due misure citate. L’ADI è dedicato alle famiglie con minori, invalidi, over 60 e in condizioni di svantaggio sociale mentre il SFL si rivolge agli occupabili.

Le piattaforme INPS per l’inoltro dell’istanza sono già attive e bisognerà sbrigarsi se si vuole ricevere l’Assegno di Inclusione già nel mese di gennaio 2024. Ricordiamo che il versamento della prima rata è legato alla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale. Ma qual è l’importo che si riceverà mensilmente?

Chi potrà ricevere fino a 11 mila euro di Assegno di Inclusione

L’importo spettante verrà erogato mensilmente su una carta di pagamento elettronica per diciotto mesi. La somma che si potrà ricevere in un anno è di 6mila euro, ma potrà essere maggiorata in presenza di determinate condizioni del nucleo familiare. Diventa di 7.560 euro all’anno se nel nucleo ci sono persone over 67 o disabili gravi e non autosufficienti.

Assegno di Inclusione, un bonus da 11 mila euro
Assegno di Inclusione, un bonus da 11 mila euro (Cityzen.it)

Le cifre citate fanno parte della quota A e vanno moltiplicate per la scala di equivalenza indicata nel DL 48/2923 corrispondente a

  • 1 per un componente,
  • + 0,50 per ogni altro componente con disabilità o non autosufficiente,
  • + 0,40 per ogni altro componente con età pari o superiore a 60 anni,
  • + 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura,
  • + 0,30 per ogni altro componente adulto che versa in condizioni di grave disagio bio-psicosociale inserito in programmi di cura e assistenza,
  • + 0,15 per i minori fino al secondo,
  • + 0,10 per ogni altro minore oltre al secondo.

C’è poi una Quota B di importo massimo pari a 3.360 euro ossia un’integrazione al reddito per le famiglie che vivono in affitto e hanno un contratto registrato. Si arriva così a un tetto massimo di erogazione pari a 10.920 euro all’anno. Via, dunque, con l’inoltro autonomo della domanda tramite il portale dell’INPS. Dall’8 gennaio, invece, si potrà chiedere l’assistenza a CAF e patronati.