I lavoratori in cassa integrazione possono chiedere i permessi Legge 104 solo al verificarsi di alcune condizioni. Scopriamo quali.
I permessi di tre giorni al mese sono tra le misure più note e utili della Legge 104. Consentono di assentarsi dal posto di lavoro senza conseguenze ma chi è in cassa integrazione come può sfruttarli?
La Cassa Integrazione Guadagni è un contributo economico che lo Stato prevede a sostituzione o integrazione della retribuzione per i lavoratori sospesi dal lavoro o che lavorano con orario ridotto a causa di difficoltà produttive dell’azienda. Viene concessa ad operai e impiegati mentre sono esclusi dirigenti e lavoratori a domicilio. La cassa integrazione spetta per 13 settimane più eventuali proroghe (massimo 12 mesi o 24 in specifiche aree territoriali).
Se a trovarsi in cassa integrazione è un lavoratore caregiver – ossia che assiste un familiare disabile grave – cosa accade ai permessi di tre giorni al mese? Questi non sono cumulabili tra loro, se non vengono sfruttati nel mese corrente si perdono. Può richiederli il dipendente nonostante la CIG? In primis distinguiamo tra cassa integrazione a zero ore (per un mese il lavoratore resta a casa) e ad orario ridotto (il dipendente lavora solo alcune ore o giorni a settimana). La distinzione è importante per rispondere al quesito.
Quando i permessi 104 sono concessi in cassa integrazione
Se il dipendente è in cassa integrazione a zero ore allora non avrà diritto ai permessi Legge 104. Essendo l’attività lavorativa sospesa completamente il lavoratore ha tutto il tempo di prendersi cura del familiare disabile grave. Se. invece, la CGI è ad orario ridotto allora i permessi saranno richiedibili però in misura proporzionata alla prestazione lavorativa.
L’INPS ha stabilito i criteri di ridimensionamento della misura. La formula da usare per il calcolo è la stessa usata per i lavoratori part time verticale. Per trovare il numero di giorni di permesso 104 durante la cassa integrazione occorre moltiplicare il numero dei giorni di lavoro effettivi per il numero dei tre giorni teorici di permesso e dividere il risultato per il numero dei giorni lavorativi del mese.
Poniamo il caso di un dipendente in cassa integrazione cinque giorni al mese su un totale di 22 giorni di lavoro. Si procederà moltiplicando 17 (giorni di lavoro effettivo) per 3 ottenendo 51. Poi si dividerà 51 per 22 ottenendo 2,31. Il risultato finale si arrotonda difetto oppure eccesso di conseguenza i giorni di permesso fruibili durante la cassa integrazione saranno due. Il discorso della rimodulazione del permesso vale anche in caso di congedo straordinario concesso al dipendente in CGI ad orario ridotto.