Coldiretti ha pubblicato una lista degli alimenti più pericolosi e la situazione in Italia è allarmante: sono tanti i cibi pericolosi.
Aumentano i richiami alimentari, e quest’anno potrebbe registrarsi un record: tra pesticidi, aflatossine, norovirus, salmonella, metalli pesanti e sostanze vietate, quello che compriamo al supermercato è altamente dannoso per la salute.
In Italia quest’anno si sono registrati il 42% in più di allerte alimentari, e questo dato dimostra che forse stiamo entrando in una fase emergenziale. Perché la salute dei consumatori è sempre più a rischio. Sul banco degli imputati spiccano tanti alimenti che mangiamo tutti i giorni, e Coldiretti ha voluto insistere sulla necessità di attuare politiche che tutelino di più la salute dei cittadini.
Oggi siamo quasi a 500 segnalazioni di alimenti contenenti le più svariate sostanze nocive. Parliamo di tracce di pesticidi ma anche di sostanze vietate, di metalli pesanti, di micotossine, virus e batteri, che sempre di più vengono trovati nei cibi che acquistiamo tutti i giorni.
Perché non si parla solo di alimenti confezionati o altamente processati, bensì di frutta e verdura, carne e pesce. Purtroppo, in 6 casi su 10 le segnalazioni riguardano cibo proveniente da Paesi extra UE. Ecco la classifica dei cibi per cui si rischia di più, pubblicata sul sito ufficiale di Coldiretti.
I CIBI PIU’ PERICOLOSI PAESE MOTIVAZIONE
Non dimentichiamoci il tonno col mercurio, i cereali con micotossine, il riso al cadmio, gli spinaci con sostanze tossiche, e tanti altri che praticamente ogni giorno vengono segnalati dal Ministero della salute.
Da questa lista si evince chiaramente che la nostra salute è in pericolo quotidianamente. Da una parte le Autorità dovrebbero effettuare maggiori controlli affinché determinati cibi non finiscano sugli scaffali, ma dall’altra urge una revisione delle nostre convinzioni e soprattutto delle abitudini alimentari.
È chiaro che dobbiamo prediligere alimenti locali, il più possibile a chilometro zero. E se non vi sono aziende bio nelle vicinanze, possiamo (ri)cominciare a coltivare un piccolo orto, anche sul balcone o terrazzo. Otterremo numerosi vantaggi, in primis per quanto riguarda il risparmio economico, ma soprattutto per la salute. Se l’Industria vuole “avvelenarci”, basterà tornare alle origini e autoprodurre alcuni alimenti fondamentali. In fondo viviamo in un Paese che climaticamente ci può regalare ortaggi, frutta e verdura in abbondanza.
E per quanto riguarda carne e pesce, non sarebbe una cattiva idea smettere di comprare quella dei supermercati, che proviene per la maggior parte da allevamenti intensivi, dove si attuano crudeltà inimmaginabili e dove si abusa di antibiotici e medicine che poi finiscono nei nostri piatti.
In rete, poi, si possono trovare tante aziende agricole che allevano gli animali in modo meno crudele e più salutare per l’uomo; si possono ordinare prodotti online o recarsi direttamente presso le fattorie. Forse le emergenze in aumento saranno di ispirazione per cambiare un sistema alimentare che non funziona più e non fa bene a nessuno se non a chi ci guadagna immense ricchezze.
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