Scopriamo quali sono i casi in cui è possibile andare incontro al pignoramento della tredicesima. Chi è a rischio?
La tredicesima mensilità è una mensilità aggiuntiva corrisposta, al termine di ogni anno, ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. In base a quanto stabilito dalla legge italiana, in presenza di specifiche condizioni, si può procedere con il pignoramento della tredicesima.
Il pignoramento è uno strumento che permette di recuperare le somme di denaro che il debitore deve al creditore. Si tratta di un’ingiunzione che deve essere eseguita da un Ufficiale giudiziario e che permette di espropriare i beni del debitore.
Il pignoramento può interessare lo stipendio del debitore e anche la tredicesima. Scopriamo quali sono i casi in cui è predisposto il pignoramento della tredicesima.
Pignoramento tredicesima: quando accade e chi è a rischio
Secondo le leggi in vigore nel 2023, il creditore ha la possibilità di rifarsi sulla tredicesima dello stipendio del debitore. Stiamo parlando della mensilità aggiuntiva che viene riconosciuta ai lavoratori subordinati sia del settore pubblico che del settore privato. La tredicesima è accreditata insieme allo stipendio di dicembre e rappresenta una gratifica natalizia.
La disciplina tributaria predispone che diversi soggetti hanno la possibilità di pignorare la tredicesima. In ogni caso, il debitore deve essere informato dell’avvio della procedura tramite apposita notifica nella quale devono essere riportate tutte le informazioni che riguardano il debito (es. Somma dovuta, causa, dati del creditore, etc.).
Al pari dello stipendio ordinario, dunque, anche la tredicesima può essere sottoposta a pignoramento entro i limiti di un quinto del suo importo. Fermo restando che se il pignoramento è predisposto dall’Agenzia delle entrate i limiti cambiano.
Nello specifico, i limiti da rispettare nell’ambito di un pignoramento della tredicesima sono i seguenti:
- un quinto se il creditore è un privato;
- un quinto sia il creditore è l’Agenzia delle Entrate ma solo se lo stipendio è superiore a €5000;
- un decimo o un quattordicesimo se il creditore è l’Agenzia delle Entrate e lo stipendio non è superiore a 2500€ o €5.000.
Anche se la legge predispone la possibilità di pignorare la tredicesima dello stipendio, è comunque è necessario rispettare sempre la cosiddetta quota impignorabile. A tale proposito è opportuno fare riferimento alla legge del 21 settembre 2022, la numero 142, che ha fissato il limite di impignorabilità delle pensioni a €1000. Questa soglia rappresenta il minimo vitale al di sotto del quale non è possibile agire con il pignoramento.