Ci sono tante credenze, in giro per il mondo, pratiche ed usanze per contrastare la sfortuna: eccone alcune da non credere
Quando si parla di fortuna e sfortuna si tocca un argomento molto ampio che divide in tanti, fra coloro che ci credono, che hanno e mettono magari in pratica riti scaramantici, e quelli invece che giudicano tali aspetti come semplice credenze. Quest’ultime non hanno basi scientifiche, tuttavia risultano essere interessanti perché permettono di conoscere aneddoti ed elementi, almeno qualcuno, della storia e delle usanze dei popoli.
I riti, le usanze e le credenze sulla sfortuna, in giro per il mondo, infatti non mancano e ve ne sono vari di esempi da poter fare. È il caso ad esempio della Serbia, dove pare si usi rovesciare l’acqua alle spalle di chi si sta recando ad un colloquio di lavoro, o che è in partenza per un viaggio e in generale deve misurarsi con una prova. In tal modo, secondo la credenza, tutto andrebbe per il meglio tenendo lontana la sfortuna.
Dalla Serbia si passa al Brasile, dove al momento della caduta del dente, quest’ultimo non li si mette sotto al cuscino. Lo si dovrebbe infatti lanciare sul tetto esclamando “ti dò il dente buono e tu me ne fai crescere uno sano e forte“. O ancora, ai neonati può esser messo un braccialetto rosso sul braccio come difesa da chi può fargli dei complimenti, i quali si ritieni portino sfortuna.
E che dire poi della credenza legata al mattino, quando al momento di alzarsi si tira il naso all’insù, come il sole che si alza. Ciò si ritiene faccia si che il naso cresca sottile e non a forma di patata.
Proseguendo con alcuni dei tanti riti in giro per il mondo, in ottica superstizione e per tener lontana la sfortuna, non tutti sanno ad esempio che nel medioevo, in Inghilterra, coloro che sarebbero divenute mamma facevano una grossa ruota di formaggio la cui maturazione durava 9 mesi. Al momento del parto la famiglia festeggiava mangiando proprio il formaggio, e ciò si riteneva portasse al neonato lunga vita ed abbondanza.
Restando in Inghilterra, al risveglio del primo giorno del mese, c’è che ritiene che pronunciare “coniglio”, o ancora “coniglio bianco” possa donare fortuna per il mese stesso. In Europa e in Asia, poi, c’è chi crede che se l‘uccello Torcicollo (Jynx Torquilla), il quale è in grado di torcere la propria testa fino a guardare la sua coda pur non muovendo il corpo, guardi una persona, occorre scappare perché ciò porterebbe sfortuna.
Tra le credenze anti sfortuna in Spagna, ve ne è una che si lega al Capodanno. Alla mezzanotte infatti, c’è chi mangia dodici chicchi d’uva, uno dopo l’alto ed uno per ciascun mese a venire. E ancora, alcuni ritengono che vestirsi di giallo così come alzarsi col piede sinistro possa portare sfortuna. Infine, a conclusione di una breve raccolta con alcune delle credenze anti sfortuna in giro per il mondo, in Irlanda alcune spose sarebbero solite aggiungere al vestito alcuni campanelli. Quest’ultimi scoraggerebbero spiriti negativi, allontanando dunque la sfortuna.
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