Arrivano finalmente i rimborsi IRPEF per chi ha presentato il Modello 730. Le date cambiano a seconda che i contribuenti siano con o senza sostituto d’imposta.
In seguito all’applicazione delle detrazioni e del ricalcolo delle imposte dovute, potrebbe emergere un credito rispetto alle somme trattenute durante l’anno. In questi casi, i contribuenti hanno diritto a un rimborso fiscale.
La data del versamento delle somme spettanti varia a seconda del momento di trasmissione della Dichiarazione dei Redditi e della modalità di invio. Per chi ha indicato un sostituto d’imposta (cioè il datore di lavoro, per i dipendenti, o l’Ente previdenziale, per i pensionati), il rimborso IRPEF viene accreditato direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione.
Per chi, invece, non ha indicato un sostituto d’imposta, i tempi per il conguaglio si prolungano, perché il rimborso viene pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, tramite assegno o accredito su IBAN. In questo caso, bisogna aspettare fino a 6 mesi dalla data di presentazione della Dichiarazione dei Redditi. Ma vediamo quali sono le date stabilite dalla legge per il pagamento dei rimborsi IRPEF, a seconda dei casi.
I contribuenti che hanno presentato la Dichiarazione dei Redditi senza sostituto d’imposta potrebbero ricevere gli importi del rimborso fiscale entro il prossimo marzo. In particolare, se la somma non è superiore a 4 mila euro, verrà disposto l’accredito su IBAN nel mese di dicembre.
Per gli importi superiori a 4 mila euro o per le detrazioni legate ai Bonus edilizi, invece, l’accredito si potrà ricevere anche successivamente, entro il mese di marzo, attraverso bonifico o vaglia. Nel caso di rimborso in busta paga, gli interessati riceveranno il denaro a partire dal primo cedolino utile. Anche in tal caso, tuttavia, se le somme sono elevate, è possibile che l’accredito slitti fino a 6 mesi.
Ci sono dei contribuenti che sono obbligati a scegliere il rimborso senza sostituto d’imposta (cioè con pagamento diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate), come i disoccupati o coloro che lavorano per datori che non hanno sufficiente disponibilità economica (perché, ad esempio, sono a rischio fallimento).
In alcuni particolari ipotesi, il versamento dei rimborsi IRPEF potrebbe subire dei ritardi, ad esempio se il contribuente ha sbagliato l’indicazione delle coordinate bancarie. Per le somme fino a mille euro, in caso di errore, l’Agenzia delle Entrate invia una comunicazione al contribuente, invitandolo a recarsi presso un Ufficio Postale, per riscuotere il rimborso.
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