In estate si core il rischio di essere punti da calabroni, vespe, creature marine e anche serpenti. Il vademecum degli esperti.
Le zanzare sono insetti molto fastidiosi ma ne esistono di più pericolosi; ecco cosa fare in caso di puntura di calabrone, medusa, scorfani e pesce ragno oppure di vipera.
Uno dei pericoli ricorrenti quando arriva l’estate è della maggior esposizione ai morsi di insetti e animali marini che possono causare da lievi fastidi a reazioni gravi. Gli esperti danno qualche consiglio su come sopravvivere alle più comuni eventualità.
Una vacanza al mare, una gita al lago o in montagna possono trasformarsi in un incubo se non si è preparati ad affrontare l’attacco da parte di animali e insetti potenzialmente molto pericolosi.
Iniziamo parlando delle punture di vespe, api o calabroni, che nei soggetti allergici o sensibili possono innescare anche lo shock anafilattico. Anche escludendo questa evenienza, però, se accade di essere punti da un imenottero si può minimizzare la reazioni applicando subito del ghiaccio (non direttamente sulla pelle però) e poi ricorrere alle pomate cortisoniche ad hoc. A seconda delle reazioni (orticaria, gonfiore, bruciore) il farmacista o medico può prescrivere antistaminici per via orale.
Se però i sintomi peggiorano e si avverte mancanza di respiro, nausea, malessere generale e sintomatologia cutanea enormemente diffusa, meglio chiamare l’Ambulanza, perché potrebbe essere l’inizio di una reazione anafilattica.
In montagna c’è anche il rischio di incontrare una vipera; i serpenti solitamene scappano se sentono dei rumori ma potremmo calpestarla involontariamente. In caso di morso è necessario mantenere la calma, in modo che la circolazione sanguigna non acceleri velocizzando la diffusione del veleno. Non si devono applicare lacci né ghiaccio ma solo coprire la ferita e recarsi al Pronto Soccorso più vicino.
Al mare, invece, c’è il rischio di fare incontri ravvicinati con le meduse, ma anche coi pesci ragno, gli scorfani e le razze. Nel primo caso, ovvero in caso di contatto con i tentacoli di una medusa, bisogna sciacquarsi con l’acqua di mare (assolutamente non l’acqua dolce) e poi applicare del ghiaccio non direttamente sulla pelle. Infine, si può ricorrere ai gel appositi al cloruro di alluminio. Se la situazione è molto grave, il medico può prescrivere cortisone o antistaminici.
Le altre creature marine come pesce ragno, scorfani e razze hanno aculei che iniettano del veleno, ma per fortuna non è un veleno troppo pericoloso. Gli esperti consigliano di tenere la parte lesa in ammollo in acqua calda, oppure nella sabbia riscaldata dal sole, il più a lungo possibile, in modo che il veleno (che è termolabile) svanisca da sé. Poi si conclude il trattamento con una pomata al cortisone se necessario.
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