I formaggi sono degli alimenti comuni sulle tavole degli italiani, ma quanto spesso mangiarli e quali preferire: occhio ad alcuni dettagli
Quando si parla di cibo ed alimentazione, gli aspetti e gli elementi che destano attenzione e curiosità da parte degli interessati sono davvero tantissimi. Ancor di più l’interesse poi sia accende nel momento in cui il punto in questione ha a che fare con i formaggi.
Nella cucina italiana, che offre tantissimi spunti culinarie mettendo insieme tanti elementi, sapori ed odori diversi, per quanto riguarda ingredienti e pasti, i formaggi hanno un ruolo davvero importante. In tanti si chiedono, però, quanto spesso i formaggi possono esser mangiati e quali siano quelli da preferire.
Gli interrogativi infatti non mancano, ad esempio c’è chi si chiede se sia meglio consumarli come piatto unico di sera, o magari a fine pasto. E ancora, se sia meglio optare per quelli freschi o stagionati, e così via.
Ad eccezione di coloro che hanno delle intolleranze al lattosio oppure che per altre ragion non consumano tale alimento, per gli altri talvolta il formaggio rappresenta quella soluzione veloce e pratica per la cena o, magari, in occasione della pausa pranzo.
Il formaggio è un alimento ricco di proteine, di calcio e vitamina D, ma ad esso si legano anche grassi saturi, sale (sodio) e colesterolo. Si tratta di elementi potenzialmente dannosi per l’organismo qualora assunti in quantità, in relazione alla salute cardio-vascolare.
Tanti gli aspetti dunque da approfondire a proposito dei formaggi e del relativo consumo. Considerando le sue caratteristiche, in generale, il formaggio non lo si dovrebbe utilizzare quale aggiunta ad un pasto, a maggior ragione se associato ad un altro alimento proteico.
Si dovrebbe considerare il formaggio come un secondo piatto alternativo, ad esempio, a carne, uova e pesce, aggiungendolo dunque alla pasta, o ancora all’insalata, ma sempre prestando attenzione alla giusta quantità da consumare ed al consumo settimanale.
Tendenzialmente i prodotti da preferire sono quelli freschi. È il caso, per esempio, della ricotta, dello stracchino e della mozzarella, laddove cioè la quantità di grassi e del sale risultano esser minori al confronto dei formaggi stagionati, in virtù di una maggior quantità d’acqua.
Altresì, è possibile anche ridurre la quantità di grassi da assumere, facendo riferimento alle versioni light da poter ricercare soltanto in merito ai formaggi freschi. Per quanto riguarda, nel dettaglio, le quantità da poter consumere di formaggio, queste possono cambiare a seconda di diversi fattori.
Ad esempio il fabbisogno nutrizionale, o ancora se vi fossero eventuali condizioni di salute tali da utilizzare approcci diversi. Generalmente, i consumi sarebbero di una porzione di formaggio per due volte a settimana.
Questi, alcuni aspetti generali e sintetici sul tema in questione. Ad ogni modo, si raccomanda ed è opportuno ed importante sempre consultare gli professionisti del campo ed esperti in materia, così da ricevere pareri specifici per ciascuna situazione ed esigenza, chiarire eventuali dubbi e saperne di più.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.
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