Conviene chiedere l’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto all’INPS o all’ABI? Mettiamo le soluzioni a confronto.
La Legge garantisce al lavoratore la possibilità di richiedere un anticipo del TFR ossia la liquidazione di una parte del Trattamento accantonato per poter utilizzare il proprio denaro al bisogno.
Secondo la Legge al verificarsi di specifiche condizioni è possibile chiedere un anticipo del Trattamento di Fine Rapporto. Ricordiamo che il TFR è un fondo pensionistico che si accumulano durante la carriera lavorativa del dipendente. L’importo dipenderà dal denaro messo da parte e dal motivo dell’interruzione del rapporto di lavoro (dimissioni, licenziamento, pensionamento). L’anticipo permette al lavoratore di poter recuperare parte dalla somma prima della fine del contratto davanti ad una situazione di emergenza finanziaria o necessità economica.
Nonostante si tratti di soldi appartenenti al dipendente la loro gestione non è libera. Sarebbe bello se si potesse inoltrare domanda per ricevere i propri soldi e questi venissero erogati entro pochi giorni. Una vera utopia. I tempi sono molto lunghi e ci sono degli interessi applicati sopra. Chiedendo l’anticipo si dovrà accettare, dunque, di “perdere” parte della liquidazione sotto forma di interessi.
Il lavoratore che intende ottenere un’anticipazione totale del Trattamento di Fine Rapporto (o Trattamento di Fine Servizio per i dipendenti pubblici assunti prima del 2000) potrà chiedere i soldi all’INPS a condizione che siano iscritti al Fondo Credito. In questo caso si dovranno pagare l’1% di interessi. La percentuale è poco più alta se confrontata con quella proposta dalla convenzione ABI ossia con la possibilità di chiedere un prestito sull’anticipo del TFR alle banche.
La convenzione ABI innanzitutto non permette di fare domanda del 100% della somma ma solo di 45 mila euro al massimo. Il tasso applicato sarebbe dello 0,4% (180 euro su 45 mila) ma le banche che vi hanno aderito sono pochissime. La maggior parte degli istituti propone un tasso di interesse che arriva fino al 4% ossia 1.800 euro su 45 mila euro. L’accordo ABI sull’anticipo del TFS rimarrà valido fino al mese di giugno 2024. Ad oggi non si sa se verrà nuovamente prorogato.
Per quanto riguarda le tempistiche di erogazione dell’anticipo l’INPS ci impiega al massimo 180 giorni dal momento della richiesta che può essere inoltrata online tramite servizio dedicato. Le banche che si affidano all’INPS, invece, impiegheranno circa quindici giorni per l’accredito delle somme sul conto corrente ma dal momento in cui ci sarà il rilascio della certificazione del diritto all’anticipazione ossia entro 90 giorni dalla richiesta. Poi si deve tener conto delle verifiche che l’Istituto di Credito metterà in atto per un’attesa totale di tre o quattro mesi.
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